Padre Zanotelli e altri preti 'di strada': "Le Sardine sono importantissime per il paese"
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Padre Zanotelli e altri preti 'di strada': "Le Sardine sono importantissime per il paese"

Da Alex Zanotelli a Pietro Sigurani, la base della Chiesa si schiera a favore del Movimento nato a Bologna: "Sono giovani ed è bello vederli uscire dal letargo"

Padre Alex Zanotelli
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12 Dicembre 2019 - 15.25


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Le Sardine hanno già ricevuto un endorsement anche dai vertici della Chiesa, come per esempio quello del segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin che ha detto che bisogna saper cogliere la spinta positiva del movimento e metterla al servizio per il bene del Paese; l’ex segretario della Cei Galantino ha manifestato la sua simpatia per il movimento rammaricandosi del fatto che a volte siano ridicolizzati. E adesso, anche dalla base della Chiesa, dai cosiddetti ‘preti di strada’ arriva un sostegno. 
Il primo a parlare è Padre Zanotelli, che è sceso in piazza con le Sardine di Napoli: “Ci tenevo ad esserci, è importantissimo”, afferma. A Roma, il rettore della Basilica di Sant’Eustachio sarà “idealmente” con loro a piazza San Giovanni: “Avrei tanto voluto esserci di persona. Sabato ho l’inaugurazione del presepe della nostra Basilica ed essendone il rettore non posso esimermi, ma idealmente sarò con le Sardine al 100%”, dice don Pietro Sigurani .
Nei giorni scorsi anche l’ex direttore di ‘Civiltà Cattolica’ padre Bartolomeo Sorge ha elogiato il movimento: “Il pesce delle piazze di oggi (le ‘sardine’) è – come il pesce dei primi cristiani – anelito di libertà da ogni ‘imperatore’ palese o occulto”. Un giudizio condiviso da don Sigurani che fotografa la realtà del Paese: “Parliamoci chiaro: la situazione è grave, diventata inevitabile pure la marcia dei sindaci del Paese con la Segre, ma credo che il vento stia cambiando. Il movimento delle Sardine può essere l’occasione giusta per un cambio di passo, è importante che smuovano la gente”.
La cosa “importante”, analizza padre Zanotelli, è che “si tratta di un movimento che è partito dai giovani. È una cosa fondamentale che abbiano capito l’importanza di scendere in piazza, uscendo così dal letargo, dal mondo virtuale di Facebook o degli altri social dove ci si parla addosso. Non si vedeva da tanto tempo in Italia una mobilitazione così imponente da parte dei giovani”.

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