Cucchi, arriva la conferma: il registro del fotosegnalamento è stato falsificato
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Cucchi, arriva la conferma: il registro del fotosegnalamento è stato falsificato

Anomalia negli atti, parla il Maggiore Grimaldi: il nome di Stefano fu cancellato con il bianchetto e sostituito.

Stefano Cucchi
Stefano Cucchi
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14 Febbraio 2019 - 15.43


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Arriva la conferma sul registro del fotosegnalamento di Stefano Cucchi: nel fascicolo il nome del giovane, arrestato per droga nell’ottobre del 2009, fu sbianchettato e sostituito con il nome di un altro detenuto. Cosi’ il maggiore Pantaleone Grimaldi, sentito oggi davanti alla Corte d’assise, nel processo che, per la morte di Cucchi, vede imputati cinque carabinieri, tre dei quali accusati di omicidio preterintenzionale.
Il maggiore ha confermato cosi’ la circostanza gia’ fatta emergere da altri testimoni nel corso del processo. “Nel novembre 2015 – ha detto Grimaldi – mi contatto’ il Comandante del Reparto operativo, colonnello Lorenzo Sabatino, dicendomi di rimanere in ufficio perche’ sarebbe arrivato il capitano Testarmata per acquisire documenti sulla vicenda Cucchi”.
La richiesta fu quella di visionare una serie di atti contenuti nel fascicolo che era chiuso a chiave in un armadio.
“Ricordo che lessi quegli atti una sola volta, dopo la sentenza che assolveva gli agenti della Polizia penitenziaria. Lessi il referto del 118 perché ritenni che in quella vicenda potesse essere un elemento di chiarezza”. Quando arrivò in caserma il capitano “gli suggerii di portare via in originale tutta la documentazione che doveva acquisire, senza mettersi a fare le copie conformi. Ma lui non accolse il mio invito”. Tra quegli atti ce n’era uno sul quale si e’ concentrata oggi l’attenzione in aula: il registro del fotosegnalamento, nel quale il nome di Stefano Cucchi fu cancellato e sostituito.
“Il capitano mi fece presente che c’era qualcosa che non quadrava; su un rigo, un nome era stato sbianchettato e sopra era stato scritto un altro nome. Mi resi conto immediatamente dell’anomalia, in quel caso mi sembro’ qualcosa in piu’ di un’irregolarita’. Meritava un maggiore approfondimento; quell’atto andava sequestrato e acquisito. Guardando in controluce mi resi conto che, cancellato, si poteva leggere il nome di Cucchi.
Ascoltando le mie obiezioni, il capitano Testarmata si mostro’ molto perplesso, non sapeva cosa fare e mi rispose che avrebbe chiesto direttive, quindi usci’ dalla stanza per fare una telefonata. Non so a chi chiese direttive, so che poco dopo torno’ dicendo che la direttiva restava quella di fare una copia conforme, senza prendere l’originale”.
Quel fascicolo fu successivamente acquisito ‘in originale’ su ordine della procura.

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