La Madonna si può bestemmiare, Dio no: lo dice la legge italiana
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La Madonna si può bestemmiare, Dio no: lo dice la legge italiana

Previste multe da 51 fino a 309 euro se rivolta a Dio, nessuna sanzione invece se è rivolta alla Madonna o ai santi

Un'immagine della Madonna
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7 Settembre 2018 - 09.10


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Il sessismo della bestemmia. Potrebbe definirsi così quello che prevede la legge italiana dove bestemmiare non è più un reato. Dal 1999 è infatti considerato un illecito amministrativo e chi in pubblico offende l’onnipotente rischia una multa da 51 fino a 309 euro.
Lo sanno bene i giocatori di calcio che se beccati a pronunciare frasi ingiuriose in diretta tv, si beccano una squalifica. Attenzione però perché la bestemmia è vietata e viene sanzionata solo se rivolta a Dio, ma se al centro degli insulti c’è la Madonna o i santi, allora niente.
L’oltraggio rivolto alla Madonna o ai santi è stato infatti ritenuto non sanzionabile, in quanto non sono divinità. Con questa motivazione nel 1996 la pretura di Avezzano ha prosciolto un imputato che aveva rivolto bestemmie contro la vergine Maria.
La versione attuale dell’articolo 724 del codice penale, quello che riguarda la bestemmia e manifestazioni oltraggiose verso i defunti, recita: “Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con un’ammenda da 51 fino a 309 euro”. Insomma, se si offende pubblicamente Dio si va incontro alla multa ma chi insulta la Madonna non rischia nulla, una sorta di sessimo religioso.
Tornando al calcio l’ultimo pizzicato a imprecare contro l’Altissimo è stato Carlo Ancelotti. Il Napoli era sotto di due gol a Genova, contro la Sampdoria, in meno di mezz’ora. Il tecnico dei partenopei si è lasciato andare al nervosismo e si è lasciato scappare un’espressione blasfema come si capisce dal labiale. Adesso, non si sa se verrà squalificato o meno. E’ stato invece fermato per un turno Rolando Mandragora dell’Udinese, proprio per una bestemmia nella prima giornata di campionato.

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