Sesso e ricatti: sospeso un alto funzionario della Regione Veneto
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Sesso e ricatti: sospeso un alto funzionario della Regione Veneto

Il dirigente 62enne, accusato da quattro dipendenti precari, avrebbe richiesto prestazioni sessuali in cambio di assunzioni o avanzamenti di carriera

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28 Giugno 2018 - 12.03


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Avrebbe approfittato della propria posizione per molestare e richiedere prestazioni sessuali ad alcuni dipendenti precari, tutti uomini. Si tratta di un dirigente della Regione Veneto di 62 anni sospeso dal servizio perchè accusato di tentata concussione e di avere richiesto prestazioni sessuali in cambio di assunzioni e avanzamenti di carriera. Su richiesta dei magistrati la Regione lo ha sospeso per 4 mesi, con il congelamento dello stipendio.
Ad accusare il dirigente del settore Ricerca e innovazione sarebbero stati quattro dipendenti regionali a tempo determinato, tutti uomini. Hanno raccontato di aver ricevuto dal 62enne richieste di prestazioni sessuali in cambio di prospettive di lavoro o avanzamenti di carriera. Richieste respinte dai quattro lavoratori che tuttavia sarebbero stati vittime comunque di molestie da parte del dirigente.
Secondo l’accusa l’alto funzionario regionale, vicino alla pensione, dal 2011 al 2017 avrebbe rivolto attenzioni particolari nei confronti di alcuni precari al servizio del suo ufficio, toccandoli nelle parti intime, senza che loro potessero opporsi. Poi li ha ricattati dicendo loro che avrebbe fatto di tutto per impedire la loro assunzione o un avanzamento in carriera in caso di rifiuto davanti a sue ulteriori avance.
Il dirigente non ha risposto al giudice durante l’interrogatorio, negando, invece, all’avvocato, ogni addebito. La Procura, invece, ha reso nota l’inchiesta per verificare che la lista dei molestati non sia da allungare.

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