Saluto fascista al liceo: la preside sminuisce e la comunità ebraica invita la scuola al museo della Shoah
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Saluto fascista al liceo: la preside sminuisce e la comunità ebraica invita la scuola al museo della Shoah

La presidente Ruth Dureghello: "invitiamo i ragazzi nel nostro museo". Lettera di 37 professori: "gesto incompatibile con la Costituzione"

Liceo Socrate
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8 Giugno 2018 - 09.04


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Non si placano le polemiche per la foto di fine anno con il braccio teso e il saluto fascista fatta da alcuni studenti del Liceo Socrate davanti alla targa d’ingresso della scuola. Un’immagine stile ventennio fascista che ha scatenato tantissime reazioni, dall’imbarazzo dei vertici degli uffici scolastici all’indignazione della comunità.
Al centro delle polemiche Milena Nari, la preside del liceo Socrate della Garbatella, che invece di prendere le distanze ha definito il saluto fascista degli studenti “una goliardata, un gioco”, una condotta da inquadrare “tra le libertà di espressione e di manifestazione del pensiero costituzionalmente garantite”.
Tra i primi a protestare i collettivi del liceo che hanno ricordato come il Socrate si trovi “vicino alle Fosse Ardeatine, luogo dell’eccidio di 335 persone nel 1944 per ordine dei nazisti”.
“Inizialmente non sapevamo se far uscire un comunicato – dicono gli studenti del collettivo del Socrate – proprio per non ingigantire la cosa. Ma dopo la presa di posizione della preside siamo stati costretti a ribattere. Le sue parole, per di più messe nero su bianco, ci hanno sconvolto. Lei qui dovrebbe rappresentare lo Stato, fondato sulla Costituzione antifascista. Anche CasaPound ha fatto un post sulla vicenda. Il timore è che si presentino qui fuori”.
Dura anche la reazione della comunità ebraica romana. “Esprimo vicinanza – ha detto la presidente Ruth Dureghello – agli studenti che con coraggio hanno preso una posizione netta contro la decisione della loro preside di ritenere goliardica e d’intento giocoso la foto con i saluti romani”. Poi un invito. “Vorrei che gli studenti venissero al Museo ebraico di Roma per spiegare loro cosa rappresenti quel saluto nella coscienza civile del nostro Paese. Se la preside – ha aggiunto Dureghello – è d’accordo”.
“Esiste un problema nella nostra scuola – ha detto ancora la presidente della comunità ebraica di Roma – se un dirigente scolastico deve essere richiamato dai propri alunni al rispetto dei valori fondanti della nostra Costituzione”.
Anche l’Ufficio scolastico del Lazio ha condannato il comportamento della preside. “Il saluto fascista al liceo Socrate? Il consiglio di classe – ha annunciato Gildo De Angelis – deciderà in merito. Se la preside ha parlato di goliardata, e pare proprio che sia così, sarebbe grave. Poteva risparmiarselo”.
Intanto anche 37 insegnanti del liceo Socrate hanno inviato una lettera alla preside per prendere le distanze dalle sue parole. “È incompatibile con la nostra Costituzione – hanno scritto – qualsiasi gesto che si richiami al fascismo e tanto più riteniamo inaccettabile che ciò si verifichi nel luogo che la stessa Costituzione elegge come agente formativo dei giovani, la scuola”.
“Non si è trattato – prosegue la lettera – del gesto isolato di un singolo, già deprecabile, bensì di un certo numero di studenti di ultimo anno, ritratti insieme nella foto ricordo ufficiale di classe scattata sulla scalinata della scuola”.
Sulla vicenda Liberi e Uguali ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, “affinché sia fatta chiarezza e vi sia un intervento deciso dell’Ufficio scolastico regionale”.
“A un gesto sbagliato, più o meno consapevole, dei ragazzi – ha detto Nicola Fratoianni – si aggiunge l’inadeguatezza della preside. Con i valori antifascisti della Repubblica non si scherza, a maggior ragione quando si parla dell’istituzione scolastica che deve promuovere formazione e conoscenza. Evidentemente quella dirigente scolastica non può rimanere lì”.

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