Saluto fascista al cimitero Maggiore di Milano: per la Cassazione non è reato
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Saluto fascista al cimitero Maggiore di Milano: per la Cassazione non è reato

E' stata annullata la condanna in appello dei quattro imputati nel processo per i fatti del 25 aprile 2016 al cimitero di Milano

Saluto fascista al cimitero Maggiore di Milano
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14 Ottobre 2021 - 11.09


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Un’altra sentenza che prova ancora una volta che le leggi attuali sono inutili a combattere il fascismo. La Corte di Cassazione ha infatti annullato senza rinvio “perché il fatto non sussiste” la condanna in appello dei quattro imputati nel processo per i fatti del 25 aprile 2016. Riunitisi al campo X del cimitero Maggiore di Milano per commemorare come ogni anno i caduti della Repubblica Sociale Italiana, al momento del Presente, fecero il saluto romano. Fra i 300 quel giorno, tra i quali anche il presidente dell’associazione ‘Lealtà Azione’ Stefano Del Miglio, vennero identificati e indagati in quattro per l’articolo 2 della legge Mancino.
In primo grado vennero tutti assolti perché il fatto non sussiste, con riqualificazione del fatto in articolo 5 legge Scelba. L’appello proposto dal pubblico ministero portò all’udienza in Corte d’Appello V sezione penale, che riqualificò nuovamente il fatto riportando l’articolo 2 della legge Mancino e condannando gli imputati a 2mesi e 10 giorni di reclusione. Impugnata la sentenza, all’udienza del 12 ottobre scorso discussa davanti alla I sezione penale, il procuratore generale ha chiesto il rigetto del ricorso proposto dalla difesa, composta dagli avvocati Mario Giancaspro e Antonio e Radaelli, e la conferma della sentenza di appello. 
Al termine della discussione, la Cassazione ha dato ragione alla difesa, annullando senza rinvio la sentenza di appello perché il fatto non sussiste. “Siamo soddisfatti del risultato ottenuto all’udienza del 12 ottobre – ha commentato l’avvocato Antonio Radaelli – Attendiamo il deposito delle motivazioni per capire l’iter logico della Suprema Corte di Cassazione”.

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