In ricordo di Angelo Vassallo, sindaco degli onesti assassinato sette anni fa
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In ricordo di Angelo Vassallo, sindaco degli onesti assassinato sette anni fa

Ancora nessun colpevole per la sua morte. Il sindaco pescatore era un paladino della legalità e per questo fu ucciso

Angelo Vassallo
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5 Settembre 2017 - 09.40


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Un eroe, forse non ricordato per quanto ha meritato: ambientalista convinto, amato dai suoi concittadini. Sono passati sette anni e non si hanno risposte sulle ombre dietro la sua morte. La sera del 5 settembre 2010, mentre rincasava alla guida della sua auto, Angelo Vassallo è stato barbaramente ucciso, per mano di uno o più attentatori. I suoi assassini sono ancora ignoti.
Nella home page della fondazione a lui dedicata è stato scritto: “viene ricordato anche per le sue ordinanze singolari. Nel gennaio 2010 firma un’ordinanza che prevede una multa fino a mille euro per chi viene sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette”. Esempio di rigore nel rispetto della legge, con modi severi e fermi, che però permettono di mantenere intatta la bellezza di uno dei comuni più caratteristici del Cilento.
“A sette anni dall’assassinio di Angelo Vassallo, di cui tutti ricordano lo straordinario impegno per la legalità, l’ambiente e lo sviluppo del territorio, il delitto non ha ancora un colpevole e le indagini sono tuttora in corso”. Lo ha ricordato così Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, rievocando la figura di Angelo Vassallo, il ‘sindaco pescatore’ di Pollica (Salerno).
”Vassallo, di cui ero anche amico, amava profondamente la sua terra, è stato un grande ambientalista, un visionario capace di trasformare i suoi sogni in realtà, ma innanzitutto un uomo coraggioso. L’Italia ha bisogno di tante persone con le qualità di Angelo Vassallo per dare forza e speranza ai territori e per affrontare le sfide difficili che ha davanti. Purtroppo a sette anni di distanza dal 5 settembre 2010 le indagini sull’omicidio di Vassallo non sono concluse e siamo ancora lontani dalla verità. Un’assenza di esiti che – secondo Realacci – è una sconfitta per la credibilità dello Stato e nella battaglia per la legalità. Proprio per dare una spinta alle indagini ho più volte sollecitato le autorità, anche attraverso interrogazioni. Fortunatamente, però, l’azione avviata da Vassallo per la legalità, l’ambiente, un futuro migliore continua: penso ad esempio all’Ecomuseo della Dieta Mediterranea che vede la collaborazione di Comune, Legambiente, Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e altri soggetti territoriali”.
Ha detto la moglie del sindaco assassinato: “Di Angelo mi manca sempre tutto. Io ho fiducia nel lavoro della magistratura ma a noi non dicono mai nulla. Così, quando arrivano questi giorni… sopraggiunge la rabbia. Gli anni passano e noi non abbiamo risposte. Ci arrabbiamo perché non riusciamo a credere che ancora non si è capito nulla. Poi succede qualcosa, una piccola novità investigativa, e torna la fiducia e la positività. Noi continuiamo ad aspettare ma sette anni sono davvero tanti…”

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