Un anno senza Marco Pannella, il ricordo del leader radicale
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Un anno senza Marco Pannella, il ricordo del leader radicale

Il 19 maggio del 2016 se ne è andato il protagonista di tante battaglie civili. La sua vita in dieci scatti

7 ottobre 1975, Pannella parla in Piazza Navona
7 ottobre 1975, Pannella parla in Piazza Navona
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19 Maggio 2017 - 10.29


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Marco Pannella è stato un leader indiscusso. Amato, talvolta odiato. Intelligente, a volte insopportabile. Ma tutti, amici e avversari politici, gli hanno riconosciuto la coerenza delle sue battaglie.
Il capo dello Stato Sergio Mattarella nel messaggio inviato al Consiglio Generale del Partito Radicale in occasione del convegno “Quattro generazioni ricordano Marco Pannella”, a un anno dalla morte, ha ricorato così il leader radicale:

“Protagonista della politica italiana, personaggio controcorrente, Marco Pannella ha combattuto battaglie di grande rilevanza, particolarmente nel campo dei diritti, sollecitando il riconoscimento di processi di cambiamento in atto nella società italiana. Per la sua passione politica non si è mai risparmiato, anche fisicamente – con decine di scioperi della sete e della fame – diventando coscienza critica del nostro Paese, sulla base di una fedeltà ai principi di libertà e di democrazia. Con lui il referendum è diventato un concreto strumento di partecipazione attiva dei cittadini alla politica del Paese”.

“Interlocutore spesso scomodo, Pannella – ha ricordato Mattarella – con la sua testimonianza non violenta ha trasceso la dimensione politica nazionale, combattendo battaglie di valore globale: la difesa della dignità dei condannati, la lotta contro la fame nel mondo, l’abolizione della pena di morte, sono cause che hanno coinvolto cittadini e leader di tutti i Paesi. Riconoscere e affermare i diritti fondamentali dell’uomo è il legato di Marco Pannella. Un impegno continuo, che richiede intelligenza e passione, in tutti i continenti. Sono conquiste che vanno continuamente rese vitali”.

Per Mattarella “dialogo e affermazione dello stato di diritto sono obiettivi permanenti. La conoscenza – e il diritto alla conoscenza – è un’altra frontiera della giustizia e del diritto da esplorare con sguardo rivolto al futuro”.

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