Il Pm del caso Cogne arrestato per induzione indebita
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Il Pm del caso Cogne arrestato per induzione indebita

Pasquale Longarini è accusato di aver fornito informazioni a Gerardo Cuomo per risolvere problemi di tipo giudiziario in cambio di promesse di utilità.

Pasquale Longarini
Pasquale Longarini
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30 Gennaio 2017 - 22.03


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Il procuratore capo della Repubblica di Aosta facente funzioni Pasquale Longarini è stato arrestato oggi nell’ambito di un’inchiesta della procura della Repubblica milanese, competente sulla magistratura aostana, e condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano.
Il reato contestato è ‘induzione indebita a dare o promettere utilità’ (articolo 319 quater del codice penale). Il magistrato è stato posto agli arresti domiciliari. L’inchiesta è stata coordinata dal pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto Giulia Perotti. Ai domiciliari è stato posto anche Gerardo Cuomo, titolare del caseificio valdostano. Nei prossimi giorni sarà fissato l’interrogatorio di garanzia.

Informazioni in cambio di utilità. L’accusa mossa dalla procura della Repubblica di Milano nei confronti del procuratore capo facente funzioni di Aosta Pasquale Longarini è di aver fornito informazioni a Gerardo Cuomo per risolvere problemi di tipo giudiziario o amministrativo in cambio di promesse di utilità o di utilità. La Procura di Milano si appresta in queste ore ad avvisare il Csm.

Era uno dei pm del caso Cogne  Era stato uno dei magistrati inquirenti del caso Cogne Pasquale Longarini, il procuratore capo di Aosta facente funzioni arrestato oggi per ‘induzione indebita a dare o promettere utilità’ nell’ambito di un’inchiesta della procura della Repubblica milanese, competente su quella aostana. Da sostituto procuratore aveva infatti collaborato con la collega Stefania Cugge alle indagini che in primo grado, nel 2004, portarono alla condanna a 30 anni di reclusione per Anna Maria Franzoni, accusata dell’omicidio del figlio di 3 anni, Samuele (pena ridotta a 16 anni dalla corte d’Assise Appello di Torino e confermata poi in Cassazione). Nella prima metà degli anni ’90 alcune inchieste di Longarini portarono in carcere l’attuale presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin (carica che aveva ricoperto anche all’epoca); i fascicoli riguardavano in particolare il voto di scambio, l’illecita concessione di contributi regionali ad aziende di autotrasporto pubblico, la partecipazione – in forma occulta – del governatore al capitale azionario di una di queste società. Dal 13 dicembre scorso Pasquale Longarini è diventato procuratore capo facente funzioni dopo il passaggio al vertice della procura di Novara di Marilinda Mineccia. Il suo lavoro ad Aosta – dove aveva lavorato anche in pretura – è iniziato nei primi anni novanta.

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