Kosovo-Olanda, la via della droga
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Kosovo-Olanda, la via della droga

Un rapporto del commissario europeo Avramopolos descrive i nuovi percorsi degli stupefacenti guidati da bande kosovare e del territorio albanese e da nuovi gruppi basati ad Amsterdam<br>

Kosovo-Olanda, la via della droga
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8 Aprile 2016 - 11.18


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Secondo l’Unione europea, la bande di origine albanese sono tra i più grandi trafficanti di eroina in Europa: il dato emerge dal rapporto per il 2016 sulla produzione e il traffico di sostanze stupefacenti, che indica la bande albanesi collegate con quelle turche pakistane come principali trafficanti di eroina in Europa.

La relazione del commissario europeo per gli Affari interni indica inoltre l’Albania è visto come fonte importante per la cannabis che viene trafficata nel continente.Il rapporto porta la firma del responsabile europeo per gli Affari interni, Dimitris Avramopoulos, ed afferma che l’Albania continua ad essere il primo paese in Europa per la produzione di cannabis e la sua vendita illecita nei mercati europei,e conclude che i cittadini dei paesi dell’UE spendono più di 24 miliardi di euro l’anno per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
Il rapporto avverte anche che le cellule terroristiche possono finanziare alcune di queste attività illecite.

Il più grande mercato è costituito proprio dalla cannabis che genera 10,6 miliardi di euro di reddito, seguita dall’ eroina con 7,7 miliardi. L’eroina viene ricavata dall’oppio, viene dai Paesi del Caucaso attraverso Turchia, Albania e altri paesi dei Balcani occidentali. A dispetto di tutte le grandi operazioni che hanno avuto luogo nel corso del 2015, in cui più di 3300 tonnellate di eroina sono state sequestrate in tutta Europa, ed i suoi trafficanti sembrano aver trovato altre vie. Il terzo posto nelle vendite è occupato dalla cocaina, che occupa il 24% del mercato con 5,7 miliardi di euro l’anno.Poi arrivano le anfetamine e metanfetamine, con l’8% e 1,8 miliardi di euro all’anno, infine l’extasy e diverse altre sostanze psicoattive.

“Spesso le bande di trafficanti collaborano, ma ci sono anche casi in cui i disaccordi sulla vendita e l’acquisto sfociano in episodi fatali e scontri armati”, dice il rapporto ed ormai i gruppi appaiono coinvolti non solo nel traffico di droga, ma anche in quello di armi, altri beni illeciti e nel traffico di esseri umani. Il capo di Europol, Rob Wainwright aggiunge che anche se non c’è una forte evidenza di un legame diretto tra droga e attacchi violenti, questo mercato è mescolato con altre forme di criminalità, quali il terrorismo e dunque rappresentano una grande minaccia per l’UE.

Più in particolare, alcuni gruppi vietnamiti e olandesi si stanno espandendo la produzione di erba di cannabis in diversi Stati membri dell’UE. Essi forniscono inoltre know-how e le attrezzature ad altri gruppi criminali che vogliono avviare la produzione di cannabis, ed i siti di produzione nazionale non sono soltanto collegati al crimine ed al furto di energia elettrica, ma anche associati con attività di traffico di esseri umani. Altre bande di marocchini, in collaborazione con gruppi europei, hanno un ruolo stabilito nella importazione e la vendita di resina di cannabis in Europa, con i Paesi Bassi e la Spagna che fungono da punti di distribuzione chiave. Tuttavia, entrambi i Paesi possono anche essere importanti produttori di foglie di cannabis, dal momento che un recente aumento dei sequestri in Spagna suggerisce una crescita della produzione, mentre gruppi di lingua albanese rivestono una varietà di ruoli come produttori di “erba” sia nella UE che in Albania producendo anche la resina afghana, che si sta facendo strada in alcuni paesi dell’Unione.

In Europa, le foglie di cannabis tendono ed essere prodotte e messe in vendita sul mercato nazionale e neiPpaesi vicini, piuttosto che al di fuori della regione. Anche se alcuni quantitativi di cannabis vengono spediti da fuori della UE, è molto probabile che la maggior parte di ciò che è disponibile sui mercati europei sia stato prodotto nella stessa Europa. Un nuovo strumento di raccolta di dati sul numero e le dimensioni dei siti di coltivazione di cannabis è stato recentemente sviluppato dal OEDT ed Europol.

La realizzazione di un tale raccolta di dati permetterà di sistematizzare informazioni su questo argomento, consentendo un’analisi più affidabile della situazione. I principali prodottuttori di cannabis produce nella regione dei Balcani che sono Albania, Serbia, Bulgaria e, in una certa misura, Kosovo , forniscono i mercati dell’Europa centro-orientale e sud-orientale, ma questa situazione può essere cambiata di recente in seguito agli intensi sforzi di sradicamento durante l’estate del 2014, quando diversi ettari di piante di cannabis sono stati distrutti a Lazarat, in una regione di montagna vicino al confine greco, anche se la produzione di cannabis probabilmente si verifica anche altrove.

L’ Albania comunque rappresenta un importante punto di ingresso della droga nei Paesi dell’Unione, specie l’Italia, la Croazia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca e l’ Austria, ed anche in Francia e in Germania. Europol indica inoltre che alcune partite di cannabis prodotta in Albania vengono trafficate nei Paesi Bassi e utilizzata per preparare una miscela destinata al mercato del Regno Unito. Infine, l’Ucraina comincia ad emergere come il più grande produttore di cannabis negli ultimi anni, anche se finora non è stata segnalata come fonte significativa di approvvigionamento per i mercati europei.
Il ruolo importante svolto dalle bande olandesi nella produzione di cannabis è stato descritto in precedenzaa: i criminali sono noti per collaborare con gruppi di lingua albanese e con marocchini. Dall’Olanda poi il trafico si dirige verso Danimarca, Finlandia,Regno Unito, Belgio, Germania e Austria). I Paesi Bassi sono anche un importante centro di distribuzione per la resina di cannabis, che arriva in particolare dal Marocco, viene trafficata attraverso la Spagna, e da lì arriva nei Paesi Bassi attraverso Francia e Belgio.

La criminalità organizzata continua ad aggiornare modelli di traffico e tecniche di produzione, ed aumenta la collaborazione fra bande anche se alcuni gruppi kosovari e
marocchini sono in grado di controllare l’intera catena del traffico, dalla produzione nelle montagne del Rif per le vendite al dettaglio , per esempio, a Marsiglia, Francia. Inoltre, il loro controllo sulle importazioni e le vendite all’ingrosso permettono loro di esercitare un’influenza significativa sulla maggior parte dei mercati europei. Questi gruppi sono segnalati per cooperare tra loro attraverso le comunità marocchine che vivono in Europa, specialmente in Francia, Belgio, Paesi Bassi e nei paesi nordici, mentre gli albanesi sono coinvolti nel commercio di resina di cannabis in Afghanistan, soprattutto per l’Europa centrale e orientale e, attraverso i Paesi Bassi, nel Regno Unito.

La rotta dei Balcani resta un corridoio chiave per l’ingresso di eroina nella UE. Quest’area pertanto rimane un obiettivo naturale per l’azione di contrasto. Importanti sviluppi recentihanno consentito di scoprire due nuove diramazioni per la rotta dei Balcani che coinvolge il sud Caucaso, Siria ed Iraq. LaTurchia, sia in termini di attività della criminalità organizzata che delle misure antitraffico, rimane di fondamentale importanza, soprattutto data la sua vicinanza alle aree di instabilità in Medio Oriente. Le potenziali connessioni tra i flussi di eroina e di altre droghe ed i gruppi terroristici di questa regione sono una grande preoccupazione, e la Turchia può essere un partner chiave per contribuire a contrastare queste minacce.

All’interno dell’UE, il traffico è organizzato principalmente organizzata da turchi, pakistani e gruppi di lingua albanese. L’eroina viene trasportata dalle zone di produzione via terra, mare e aria verso i mercati di destinazione. I grandi porti per
container di Rotterdam e Anversa costituiscono una destinazione importante , mentre le spedizioni da Pakistan verso il Regno Unito e Spagna (Barcellona), poi fluiscono verso il Portogallo, la Francia e l’Italia. Il coinvolgimento di bande turche nel traffico di eroina nei Paesi Bassi è stato evidenziato dalla vasta copertura mediatica di una serie di omicidi avvenuti fra Amsterdam ed Istanbul.

Edison Cavami, Birn

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