“Insieme contro il terrorismo”
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“Insieme contro il terrorismo”

Gli Stati dei Balcani occidentali adotteranno al più presto, con il sostegno e la collaborazione dell’Ue, una strategia congiunta contro la minaccia dell’estremismo violento

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1 Aprile 2016 - 12.03


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A breve i Paesi dei Balcani occidentali metteranno in moto una strategia congiunta contro il terrorismo, a cui parteciperanno attivamente anche gli Stati più ricchi e influenti dell’Ue. Lo hanno annunciato Dragan Mektic, ministro della Sicurezza bosniaco, e Michele Ramis, rappresentante del governo francese responsabile per la coordinazione nell’ambito della lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, al termine del loro incontro svoltosi martedì a Sarajevo.

“La Bosnia-Erzegovina ritiene che i Paesi della regione debbano necessariamente unire le loro forze – ha spiegato il ministro – per poter arginare il fenomeno terroristico. A tal proposito, i ministri degli Interni degli Stati dei Balcani occidentali sottoscriveranno una strategia anti-terrorismo congiunta durante la riunione relativa al processo ‘Brdo-Brijuni’ che si terrà in Slovenia dal 17 al 18 aprile. In quell’occasione verrà firmata una precisa dichiarazione politica incentrata sulla concretizzazione di tale iniziativa regionale alla presenza dei ministri degli Interni di Francia, Germania e Italia. Dopo l’avvenuta firma, un’equipe di analisti ed esperti in materia individuerà le soluzioni più efficaci per contrastare il terrorismo e il traffico di armi. Un problema non da poco è rappresentato poi dai rimpatriati dalle zone di guerra siriane e irachene che hanno combattuto per lo Stato Islamico: al riguardo, l’intelligence bosniaca crede che tale questione non possa essere separata dai canali utilizzati per finanziare il terrorismo, legati ovviamente a doppio filo al riciclaggio di denaro. Un’altra grande sfida per la Bosnia-Erzegovina è la deradicalizzazione di questi rimpatriati, che può essere perseguita soltanto mediante un approccio globale”.

“Poiché la minaccia dell’estremismo violento non conosce confini – ha osservato la Ramis – tutti gli Stati colpiti da questa piega dovrebbe collaborare fianco a fianco. Si tratta dunque di minacce trasfrontaliere, che richiedono per forza un impegno comune. E quindi il governo francese, che ha sempre appoggiato ogni strategia valida contro il terrorismo e il traffico di armi, sosterrà in pieno l’iniziativa appena descritta dal ministro. Sappiamo bene, infatti, che è necessario una grande coordinazione e un forte sforzo congiunto per bloccare le rotte dove viaggiano le armi illegali”.

(Fonte: Hina)

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