Affittopoli Roma: nelle case del Comune in centro l’85% non paga
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Affittopoli Roma: nelle case del Comune in centro l’85% non paga

Svendesi centro storico della Capitale. L'85% degli inquilini e dei negozianti che utilizzano gli immobili è moroso. Tronca: fatto lavoro meticoloso e impegnativo.

Affittopoli Roma: nelle case del Comune in centro l'85% non paga
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21 Marzo 2016 - 12.44


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Meno male che almeno il Cupolone non è in affitto. Altrimenti anche il Papa non pagherebbe l’affitto. Svendesi centro storico della Capitale: l’85% degli inquilini che vive nelle case del Comune di Roma e dei negozianti che utilizzano immobili è moroso. Ciò determina mancati guadagni per 4,5 milioni di euro. È quanto emerso dalla mappatura del patrimonio immobiliare del I Municipio disposta dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca. Nel corso del 2015 il Campidoglio ha chiesto ai suoi affittuari canoni per 50 milioni di euro ma ne sono stati riscossi appena 25 milioni, quindi appena il 50 per cento. Dal campione analizzato emergono peraltro anche redditi personali o volumi di affari d’impresa elevati: ad esempio un reddito superiore a 700mila euro per un canone pari a 220 euro, o superiore a un milione di euro per un canone pari a 380 euro.

Quanto costa vivere nel Centro storico romano? Nulla, se si abita nelle case del Comune.

Per una casa a due passi dalla Stazione Termini si paga meno di due euro (1,81) mentre per vivere nei pressi di Piazza Mazzini bisogna ‘sborsare’ 4,17 euro. Supera appena i 5 euro invece l’affitto di un appartamento a Campo dei Fiori mentre accanto al Colosseo si arriva a quasi 32 euro di canone. Sono i casi paradossali che emergono dalla mappatura del patrimonio immobiliare nel I° Municipio disposta dal Commissario straordinario Francesco Paolo Tronca.

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Tronca: fatto lavoro meticoloso e impegnativo
“È stato fatto un lavoro attento, meticoloso e impegnativo. Quando ho assunto questa responsabilità ho avuto la percezione che in determinati settori non ci fosse, per dirla in modo elegante, una perfetta padronanza nel rispetto delle regole”. Il commissario straordinario di Roma durante la presentazione della mappatura del patrimonio immobiliare del I Municipio spiega di avere perciò creato una segreteria tecnica “composta da appartenenti allo Stato e al mondo accademico che mi potesse dare professionalità utile a capire come stavano le cose nei settori che ritenevo più sensibili e uno di questi è quello del patrimonio”.

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