Bufera su un murales di Zerocalcare: via la stella comunista
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Bufera su un murales di Zerocalcare: via la stella comunista

il sindaco Giovanni Ponchia, eletto con una lista civica di centrosinistra, ha chiesto che venisse rimosso il simbolo della brigata Garibaldi: è troppo grande.

Bufera su un murales di Zerocalcare: via la stella comunista
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5 Giugno 2015 - 18.57


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A Montanaro, nel Torinese, il sindaco Giovanni Ponchia, eletto con una lista civica di centrosinistra, ha chiesto che venisse rimosso il simbolo della brigata Garibaldi da un murales di Zerocalcare: “È troppo grande e nel bozzetto originale non c’era. Ho chiesto che venga rimosso perché mi sono arrivate tante lamentele. L’opera è stata autorizzata per onorare la memoria di un nostro giovane concittadino che è morto per la libertà di tutti. Invece qui qualcuno vuole spaccare il paese che io devo amministrare. Non si può restare fermi ai conflitti di 70 anni fa. Dobbiamo guardare al futuro”. Così il sindaco ha scritto agli organizzatori chiedendo che ripristinassero il bozzetto originale.

Ma cosa disturba ai cittadini di Montanaro? Una stella rossa troppo grande, per onorare la figura del giovane partigiano Giuseppe Prono.

E’ intervenuto anche il fumettista Zerocalcare, che prende le difese dei writer, autori della stella sul suo murales: “Li conosco da anni e mi fido di loro sia come artisti sia come persone. Per me quella stella non tradisce il senso del mio disegno, sta anche nella bandiera della brigata Garibaldi di cui faceva parte – commenta Zerocalcare, al secolo Michele Rech -La storia è quella e rispettarla significa ricordarla in tutte le sue parti, non estrapolarne dei pezzi per per mettere d’accordo tutti”.

L’Anpi locale difende il murales: “È stato fatto sul muro della scuola elementare proprio perché avessero sempre all’uscita l’esempio di un giovane partigiano. Non si può cancellare che fosse comunista”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione: “è una storia surreale e indecente. Assistiamo purtroppo, come sempre, al continuo tentativo revisionista di certa politica: negare la memoria dei partigiani che hanno liberato l’Italia è un oltraggio alla Resistenza e alla Costituzione, nata grazie all’antifascismo di tante e tanti comunisti. La nostra solidarietà va non solo a chi ha pensato e realizzato l’opera, ma soprattutto ai cittadini di quel paese che hanno un sindaco che definire miope e revisionista è un eufemismo”.

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