“Cretino” al ministro
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“Cretino” al ministro

Il premier serbo Aleksandar Vucic sbugiarda pubblicamente il suo responsabile dell’Economia e continua a proclamarsi ottimista circa le trattative in corso con il Fondo monetario<br>

“Cretino” al ministro
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redazione Modifica articolo

8 Maggio 2015 - 10.24


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Aleksandar Vucic non è un politico che vada troppo per il sottile ma forse stavolta ha esagerato: alla tv di Stato ha defintto “un’idea cretina” la proposta avanzata da Zeljko Sertic, il suo ministro dell’economia, alla delegazione del Fondo monetario internazionale. A giudizio di Sertic c’è bisogno di prolungare di altri sei mesi il regime di protezione delle aziende pubbliche da privatizzare, onde evitare svendire rovinose ma il suo capopartito lo ha sbugiardato senza pensarci due volte: “Penso che si tratti di un’idea stupida e oggi detto ai rappresentanti di FMI che il governo non chiederà proroghe del termine di protezione di queste aziende, e i funzionari del Fondo quasi non potevano chiederci: noi chiediamo questo perché non posso sopportare le proroghe”, dice con tono deciso.

Sul piano concreto, questo significa che il governo serbo varerà in tempo brevi e comunque entro la prima metà di giugno un piano completo per la ristrutturazione dell’azienda di distribuzione elettrica (EPS) , e seguirà a breve quello per “Telekom”e di altre 25 società : secondo il premier governo e Banca centrale hanno già fatto tutte le valutazioni del caso. Negli ultimi mesi sono stati molti gli economisti che hanno segnalato i rischi di privatizzazioni e vendite svolte con troppa fretta ma da questo orecchio Vucic non si sente, e vuole andare avanti a tutti i costi.

Un’altra indiscrezione emersa dai colloqui con FMI dice che nonostante gli annunci per adesso non si parlerà di eliminare i “tagli” inferti a stipendi pubblici e pensioni, bene che vada l’argomento sarà toccato ad agosto però secondo il primo ministro tutto va bene, ed anche gli incontri col Fondo si stanno trasformando in un successo: “Non otterremo soltanto l’assenso alla nostra politica finanziaria ma un voto alto – prevede lui – siamo riusciti a contenere il deficit ed a rallentare la decrescita economica, ed anzi verso la fine dell’anno dovremmo anche registrare un piccolo segno più e questo sarà un piccolo miracolo, perché ci sono solo pochi esempi al mondo di Paesi che assicurano la crescita economica con le misure di consolidamento fiscale”.

Il capo del governo continua a far squillare le trombe dell’ottimismo: “Le misura più dure per metà sono già alle nostre spalle, e a partire da adesso entro sei mesi o un anno i cittadini della Serbia avvertiranno il miglioramento”. Il premier ammette poi che ci sono ancora alcuni problemi da
affrontare e il principale è proprio quello della ristrutturazione delle imprese pubbliche, anche se i risultati della riforma fiscale confortano il governo: “L’anno scorso la Serbia aveva avuto un deficit di 70 miliardi di dinari, nei primi quattro mesi di quest’anno siamo a 19, nello stesso tempo abbiamo ottenuto risparmi per 310-320 milioni di euro e questo dimostra che i provvedimenti sono stati efficaci e che il Paese è sano. Non appena i debiti saranno stati saldati, la Serbia avrà bisogno di meno soldi”.

Tornando a cosa più pratiche, governo e rappresentanti di FMI hanno anche discusso del prezzo dell’energia elettrica e di aumenti che sarebbero molto impopolari, ma
Vucic dice che se ne tornerà a parlare lunedì:”Le loro richieste rimangono le stesse, la nostra intenzione di rendere la vita più facile ai nostri cittadini rimane anche la stessa, quindi dovremo riprendere il i colloqui “, dice. Secondo l’accordo con FMI, la Serbia era obbligata ad aumentare il prezzo dell’energia elettrica a partire dal 1 aprile 2015, ma la cosa non è ancora accaduta.

(Fonti:Agenzie)

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