Alfano: da Dicembre espulsi 9 jihadisti dall'Italia
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Alfano: da Dicembre espulsi 9 jihadisti dall'Italia

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha parlato delle misure anti-terrorismo adottate dall'Italia: ci sono 59 foreign fighters.

Angelino Alfano
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18 Gennaio 2015 - 15.54


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“Dalla fine di dicembre abbiamo espulso 9 soggetti: 5 tunisini, un turco, un egiziano, un marocchino e un pachistano”. Lo ha detto il ministro dell’interno, Angelino Alfano. Le nove persone che sono state espulse dall’Italia, per sospetti legami con il terrorismo jihadista, erano “tutte munite di permesso di soggiorno, permesso che avevano da parecchi anni e residenti da anni in Italia”.

“Abbiamo radiografato un numero di soggetti molto superiore a cento” perchè sospettati di attività terroristiche jihadiste, ha aggiunto Alfano, sottolineando che questo lavoro “si sta ulteriormente intensificando”.

I foreign fighters sono 59. E’ l’aggiornamento dato in conferenza stampa dal ministro. Di questi “cinque sono italiani partiti per la Siria”. I 59 (l’aggiornamento è alla data di ieri) non sono soggetti presenti in Italia ma persone che “in qualche modo hanno avuto a che fare con il nostro Paese”.

“Il nostro è un lavoro senza sosta contro il terrorismo”, ha aggiunto ancora Alfano, sottolineando che le forze di sicurezza e gli apparati di intelligence sono impegnate a tutto campo “per garantire la democrazia dagli attacchi del terrore”. Quella del terrorismo, ha osservato Alfano, “è una minaccia immanente che può attuarsi in qualsiasi parte dell’Europa, è imprevedibile e di fronte a questo pericolo potenziale abbiamo innalzato al massimo il livello di sicurezza, adeguando le misure a protezione degli obiettivi sensibili, potenziando la cooperazione internazionale e l’attività normativa”.

Il Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa), ha proseguito il ministro, “è riunito praticamente in permanenza, le valutazioni sulle minacce sono aggiornate quotidianamente in base ai flussi di informazioni da altri Paesi. Possiamo dire di aver fatto tutto il necessario per prevenire, nei limiti del possibile, la minaccia. Il Dipartimento della Pubblica sicurezza è in stato di allerta permanente. Il nostro è un lavoro nell’ombra, ma che non conosce sosta, contro il terrorismo”.

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