Dopo Capo Frasca anche Poglina? Che succede in Sardegna?
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Dopo Capo Frasca anche Poglina? Che succede in Sardegna?

Ora però l'elenco dei misteri nelle basi militari sarde si arricchisce di un nuovo capitolo, accaduto nella base segreta militare di Poglina presso Alghero

Dopo Capo Frasca anche Poglina? Che succede in Sardegna?
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9 Settembre 2014 - 16.19


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di Tino Tellini

La Sardegna da sola ha oltre la metà delle servitù militari del nostro Paese. Sono territori calpestati da esercito, Nato, servizi segreti, sui quali in questa strana estate sono divampati incendi, tanti incendi, non quelli provocati dal mozzicone di una sigaretta o dal solito piromane, ma quelli che si sono propagati dopo un’esercitazione militare, magari dopo un lancio di missili, come avvenuto nei giorni scorsi nella base di Capo Frasca presso Arbus. Un clamoroso incendio che ha provocato la distruzione di 32 ettari di macchia mediterranea e sollevato una marea di giuste proteste da parte di un’opinione pubblica sarda sbigottita che chiede spiegazioni e vuole sapere cosa succede nel proprio territorio, in parte sequestrato e sottratto dallo Stato da decenni.

La Sardegna sta diventando una polveriera: di misteri, fuoco ed esercitazioni segrete. Ma la gente non deve e non può sapere degli ultimi roghi, nè dei tumori di Quirra e nè delle guerre simulate di Capo Teulada. Tutto è coperto dal segreto militare, e se non c’è questo c’è il muro di omertà da parte dei vertici delle Forze Armate, coperto dal silenzio complice dello Stato. Una situazione non più tollerabile e che sfocerà in una mega manifestazione di protesta il prossimo 13 Settembre. Ora però l’elenco dei misteri nelle basi militari sarde si arricchisce di un nuovo capitolo, accaduto nella base segreta militare di Poglina presso Alghero lo scorso 24 Luglio e denunciato da alcuni cittadini sui social network, con tanto di fotografie. Poglina, tanto per intenderci, è la base che divenne celebre negli anni 80 per il Piano Solo e per l’organizzazione Gladio voluta da Cossiga. Da alcune settimane diversi cittadini algheresi hanno denunciato l’accaduto e pubblicato le foto sui social network di una fumata nera e densissima alta un centinaio di metri che ha invaso e oscurato la baia della base proprio la mattina del 24. La fumata intensissima ( che vedete nella foto) è durata almeno 20 minuti ed è stata rapidamente spenta. I contadini che vivono nelle vicinanze si sono però spaventati tantissimo, al pari dei passanti e degli automobilisti, che sono però riusciti a fare degli scatti come prova del misfatto. Dopo oltre un mese nessun chiarimento è arrivato, dalla Base di Poglina solo silenzio (e ti pareva), ma neppure dalle istituzioni locali è arrivato uno straccio di spiegazione, dopo un primo tentativo ( a loro dire) di fare luce sulla vicenda. Sarebbe ora quindi di vederci chiaro: anche a Poglina che succede? Perchè i cittadini, in particolare in questo caso quelli algheresi, non devono avere il diritto di conoscere cosa avviene ad un palmo dal loro naso? L’auspicio è che il Comune recuperi il tempo perduto e chieda ufficialmente un chiarimento ai vertici della Base per poi darne conto ai cittadini, altrimenti parole come trasparenza non hanno più ragione di esistere, se non come fredda testimonianza in un anonimo vocabolario. Rimane il fatto che la Sardegna è il teatro oscuro dei giochi di guerra di tutti gli eserciti della Nato. Ma se neanche le istituzioni Locali protestano questo squallido gioco proseguirà all’infinito. A rimetterci saranno come sempre i sardi, derubati di pezzi della loro terra, oramai compromessi e violentati senza alcun pudore.

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