Tangenti: arrestati vicesindaco e assessore di Cologno Monzese
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Tangenti: arrestati vicesindaco e assessore di Cologno Monzese

Raffaele Cantalupo e Maurizio Diaco sono accusati di aver intascato tangenti per pilotare l'appalto per lo smaltimento rifiuti.

Tangenti: arrestati vicesindaco e assessore di Cologno Monzese
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18 Febbraio 2014 - 11.06


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Raffaele Cantalupo, vicesindaco ed assessore all’ambiente del Comune di Cologno Monzese e l’assessore all’edilizia, Maurizio Diaco, sono stati arrestati con l’accusa di aver intascato tangenti per pilotare l’appalto per lo smaltimento rifiuti. I due politici, secondo le indagini della Finanza di Monza, avrebbero pattuito con la «Sangalli & C.» (sotto inchiesta per corruzione negli appalti in Lombardia, Lazio e Puglia) una tangente da 300.000 euro, per affidare a Sangalli un appalto da oltre 28 milioni.

L’inchiesta – Arrestati ma ai domiciliari sono finiti anche Michele De Girolamo di «Area Sud» Milano Spa, attuale affidataria del servizio di igiene urbana a Cologno, e Fortunato Deleidi, dipendente della Sangalli. A tutti viene contestato di essere complici di un preciso piano, insieme al vicesindaco Cantalupo, l’assessore Diaco e Giorgio Sangalli: riuscire ad annullare la gara per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti bandito dal Comune di Cologno Monzese, indirne una nuova, per un valore superiore, favorendo la vittoria della Sangalli. Il meccanismo era prossimo alla riuscita. Coinvolta, secondo quanto si è appreso, anche la San Germano srl di Pianezza (Torino).

La svolta nelle indagini con la confessione di un impresario – La svolta nella vicenda è arrivata con la decisione di Giorgio Sangali, titolare dell’impresa che avrebbe pagato la tangente, di collaborare con gli inquirenti, confessando di aver pagato una tangente al vice sindaco Cantalupo per assicurarsi l’appalto da 28 mln relativo alla gestione e smaltimento dei rifiuti.

In meno di due mesi di intensa attività investigativa, la Guardia di Finanza, attraverso numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, diversi servizi di pedinamento ed appostamento, registrazione filmata di incontri, indagini bancarie e documentali, ha fatto luce sull’intero iter amministrativo dell’appalto incriminato e trovato i riscontri alle dichiarazioni accusatorie dei Sangalli.

Sono stati poi ricostruiti tutti gli incontri avvenuti nel tempo tra il vice sindaco Cantalupo, l’assessore Diaco, Giorgio e Giancarlo Sangalli, serviti a pianificare, nei dettagli, la strategia per truccare la procedura di gara. È stato individuato anche il giorno e il luogo dove è avvenuta la consegna dei 50mila euro in contanti al vicesindaco. E sono state trovate le prove per sostenere che la Sangermano si era prestata, per conto della Sangalli – che non doveva figurare – a promuovere un ricorso sul bando di gara. In questo modo l’Amministrazione comunale di Cologno ha potuto annullare la procedura, per indirne una nuova.

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