Corruzione nel governo Bolsonaro: spuntano le tangenti sui vaccini
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Corruzione nel governo Bolsonaro: spuntano le tangenti sui vaccini

Gli episodi all'attenzione della Commissione parlamentare d'inchiesta in corso al Congresso Nacional: chiesta una mazzetta di un dollaro a vaccino

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1 Luglio 2021 - 19.56


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Salgono a quota due le accuse di corruzione relative a negoziati per l’acquisto di vaccini contro il Covid-19 da parte del governo del Brasile, presieduto da Jair Bolsonaro.
I casi sono stati rivelati da reportage pubblicati in settimana dal quotidiano Folha de S. Paulo e dalla Revista Crusoè e saranno oggetto di indagine da parte della Commissione parlmentare d’inchiesta in corso al Congresso Nacional (Comissão Parlamentar de Inquérito, Cpi).
La prima delle due accuse vede coinvolto il leader del governo alla Camera dei deputati, Ricardo Barros. Stando al deputato federale Luis Miranda, Barros gli avrebbe offerto una tangente affinché non intralciasse l’acquisizione del vaccino di produzione indiana Covaxin da parte del ministero della Salute.
Il contratto firmato con la compagnia Precisa Medicamentos prevedeva l’acquisto di 20 milioni di dosi al costo complessivo di 1,6 miliardi di dollari. Una cifra, questa, che lo avrebbe reso il siero più costoso tra quelli comprati dal dicastero a guida, all’epoca, dell’ex ministro Eduardo Pazuello: circa 15 dollari a dose. Covaxin non era stato poi approvato per l’uso in Brasile da parte della Agência Nacional de Vigilância Sanitária (Anvisa).
Miranda ha affermato inoltre alla Cpi di aver riferito i suoi sospetti sulle irregolarità a Bolsonaro, che avrebbe affermato di conoscere le pratiche di Barros ma che non avrebbe fatto nulla, configurando così un reato.
A pubblicare la seconda accusa è stata invece Folha de S. Paulo, che ha rivelato le dichiarazioni di Luiz Paulo Dominguetti Pereira. Questa persona si è presentata come rappresentante di un’azienda che commercializzava i vaccini sviluppati da AstraZeneca e ha affermato di aver ricevuto una offerta di tangente da parte di un funzionario del ministero della Salute.
Il direttore del settore logistica, Roberto Ferreira Dias, nominato da Barros, avrebbe chiesto una tangente di un dollaro per ogni dose venduta.
 Il ministero pubblico e la polizia federale hanno già aperto un’indagine per chiarire il caso. La Cpi, che si è concentrata sull’omissione del governo federale nell’acquisto di vaccini, procederà a cercare prove relative a presunti casi di corruzione nel processo di scelta e acquisto degli immunizzanti contro il Covid-19, che ha già causato la morte di 520mila persone in Brasile.
Le ripercussioni negative delle notizie di questa ultima settimana hanno aumentato la pressione verso la messa in stato di accusa di Bolsonaro. Ieri 11 partiti politici, entità diverse e collettivi sociali hanno consegnato al presidente della Camera una richiesta di “super impeachment”, mettendo insieme le argomentazioni delle altre 120 richieste già presentate a questo fine.

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