Online lo spot con la poesia di Peppino Impastato: è subito polemica
Top

Online lo spot con la poesia di Peppino Impastato: è subito polemica

Omaggio al giornalista ucciso dalla mafia in una pubblicità per occhiali da vista. Il centro di documentazione siciliano Peppino Impastato chiede il ritiro del video.

Online lo spot con la poesia di Peppino Impastato: è subito polemica
Preroll

Desk2 Modifica articolo

1 Gennaio 2014 - 17.25


ATF

Glassing, il nuovo marchio di occhiali da sole creato dai due trentenni lombardi Alessadro Forte e Stefano Ottone ha fatto molto parlare di sì ultimamente a causa della pubblicità creata per pubblicizzare il brand in televisione nella quale l’attore Paolo Grassi recita “l’esortazione della bellezza” di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio ’78, ricavata dalla sceneggiatura del film «I cento passi».

Il presidente del Centro di documentazione siciliano Peppino Impastato (Csd), Umberto Santino, chiede che sia ritirato lo spot. «Lo spot – ha spiegato Santino – è stato messo in onda senza aver avvertito i familiari, i compagni di militanza di Peppino, noi del Csd che abbiamo avuto un ruolo decisivo nel salvare la memoria di Peppino Impastato, ritenuto un terrorista-suicida dagli investigatori, dai magistrati, dai giornalisti, con poche eccezioni, e nell’ottenere giustizia, con le condanne dei mandanti dell’assassinio e con la relazione della Commissione parlamentare antimafia sul depistaggio delle indagini».

«Invitiamo inoltre la stampa – ha aggiunto – a fare riferimento, non solo all’icona cinematografica, che pure è servita a far conoscere Peppino a milioni di persone, ma soprattutto al Peppino Impastato storico, e all’unicità della sua figura nella lunga storia delle lotte contro la mafia».

Leggi anche:  Diffuso l'identikit di Giovanni Motisi, l'ultimo latitante di mafia della fase stragista di Cosa Nostra

Per l’omicidio Impastato è stato condannato all’ergastolo, come mandante, il boss di Cinisi (Palermo) Tano Badalamenti, morto nel 2004. Ieri il fratello di Impastato, Giovanni, aveva dato mandato al proprio legale di chiedere il ritiro dello spot.

Native

Articoli correlati