Arresto assessore, parla l'accusatore
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Arresto assessore, parla l'accusatore

Andrea Mascitti: «Spero che la mia denuncia sia d'esempio». Ad incastrare l'assessore De Fanis ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche compromettenti.

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12 Novembre 2013 - 11.18


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«Spero che la mia denuncia sia d’esempio». Parla così, in una dichiarazione rilasciata all’Agi, Andrea Mascitti, l’uomo che con la sua segnalazione ha consentito di scoprire un giro di presunte tangenti per la partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali in Abruzzo, in particolare quelle legate alle celebrazioni per l’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Gabriele d’Annunzio.

L’inchiesta, denominata “Il Vate”, è culminata stamani con l’arresto, tra gli altri, dell’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, posto ai domiciliari. Mascitti è presidente della Società italiana di cultura che ha sede a Orsogna (Chieti).

«Sulle indagini, ancora in corso – dice l’imprenditore – non posso dire proprio nulla, più in là, magari, avrei invece desiderio di parlare. Ringrazio la magistratura e il Corpo forestale dello Stato per quello che stanno facendo. E’ una cosa importante. Sono felice. Per fortuna – aggiunge – ci sono persone meravigliose. Spero che il mio gesto serva ad esempio. Mi auguro che certe cose non accadano più. Che Italia stiamo vivendo?», si è chiesto infine l’imprenditore.

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Il motivo che ha spinto Andrea Mascitti a denunciare l’assessore De Fanis é tutta racchiusa in un paragrafo tra i primi delle pagine scritta dal Gip: oltre ad essersi già impegnato con ospiti e vari service e «rischiare di non realizzare la manifestazione», se non acconsentisse alle richieste di mazzette «significherebbe per me non solo un grave danno economico, ma un gravissimo danno di immagine irrecuperabile. Non realizzare l’evento rappresenterebbe la perdita assoluta della mia credibilità e segnerebbe per sempre la fine del mio lavoro nel mondo della cultura che amo tanto».

Intanto si è appreso che ad incastrare l’assessore De Fanis e gli altri indagati ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche compromettenti.

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