Ecco perché era falsa la notizia Br-No Tav
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Ecco perché era falsa la notizia Br-No Tav

Cronaca di una falsa notizia, quella dell'appello delle Br ai No tav che nella cassa di risonanza dei media è diventata carburante ottimo per l'ideologia Sì Tav.

Ecco perché era falsa la notizia Br-No Tav
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23 Settembre 2013 - 19.17


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di Pietro Manigas

Il fine giustifica i mezzi? Certo che se i mezzi li fornisce l’Informazione che abbiamo, c’è poco da fare. Per esempio l’ultimo tassello: tutti a discutere di Br e No Tav per la lettera di due esponenti in carcere. Esponenti delle Br? No, del partito Comunista Politico Militare, formazione che con le Br non c’entra niente. Vabbè, si dirà, vista l’enfasi con la quale è stata trattata la notizia, la lettera doveva essere una bomba. No, all’interno di un documento, tra i mille che producono in carcere in un dibattito sulle sottigliezze rivoluzionarie, c’erano brani copiati da altre cose. Il passaggio sui No Tav per esempio era copiaincollato dal sito Operai Contro, non da un comunicato siglato Stella a 5 punte.

I due in questione sono terroristi? No, sono condannati per associazione sovversiva semplice e non per associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Dettagli si dirà. Già, ma dettagli che messi insieme alla voglia di esagerare e all’ideologia Sì tav che coinvolge tutta la politica e i media mainstream, fanno la storia. L’Ansa ha battuto la notizia con un deve (fuori virgolette) ma significativo: Il movimento No Tav deve “compiere un altro salto in avanti, politico organizzativo, assumendone anche le conseguenze, o arretrare”. E quel deve è diventato un invito, un imperativo, un qualcosa che ha cambiato il senso di quella analisi di pèer se stessa trita e ritrita. E i media si sono scatenati. La lettera è diventata addirittura sull’Unità il documento Br-Notav.

Perché? Perché non hanno mai visto un documento delle Br? No, perché è un bel titolo, perché è nel filone dell’epoca criminalizzare ogni tipo di pensiero diverso, figuriamoci chi si oppone da anni alla realizzazione di una Grande Opera Inutile che finirà col favorire la mafia. Titoli strillati che hanno dato modo ad Alfano di fare il duro e puro contro i terroristi. E appena il povero Rodotà, anche lui fuorviato dai media compreso dal giornale sul quale scrive abitualmente, ha detto una cosa quasi ovvia sulle Br, se lo sono mangiato.

Sintesi: su una non-notizia è partita la fuffa mediatica solita. Con questi obiettivi: esagerare, allarmare e criminalizzare. Dando una mano a chi ideologicamente – contro tutto e tutti – vuole devastare la Val Susa con il Tav. E con la consapevolezza – ce l’ha insegnato Berlusconi – che ogni esagerazione paga. Resta nella testa dei cittadini, li confonde e guida nello stesso tempo.


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