Preso uno dei killer di Scampia che uccise per sbaglio un ragazzo
Top

Preso uno dei killer di Scampia che uccise per sbaglio un ragazzo

Pasquale Romano, 30 anni, fu ucciso lo scorso 15 ottobre. Ora è venuta fuori tutta la storia: l'errore scatenato da un mancato sms.

Preso uno dei killer di Scampia che uccise per sbaglio un ragazzo
Preroll

Desk Modifica articolo

28 Novembre 2012 - 19.39


ATF

Una storia tragica, che sembra la scneeggiatura di un gfil,m. Oggi è arrivata la scolta sull’uccisione di Pasquale Romano, l’operaio di 30 anni che il 15 ottobre scorso fu ucciso a Marianella, non lontano da Secondigliano e Scampia. La sua uccisione aveva provocato una grande reazione emotiva, perché Romano era il tipico bravo ragazzo. E un errore così madornale aveva riportato l’attenzione su una camorra sena briglie, e perquesto pericolosissima.

Oggi è venuto fuori come mai fu commesso quel terribile erorre. In breve: una distrazione, e troppa impazienza. Poca fiducia nel “gancio”. romano infatti è stato ucciso perché i killer non hanno atteso l’sms che doveva avvertirli dell’arrivo del vero obiettivo della missione omicida: Domenico Gargiulo – uno spacciatore affilito ai “girati” – è stato baciato due volte dalla fortuna. Perché non è stato ucciso quella sera e in seguito è sfuggito a un nuovo agguato.

Oggi i
carabinieri
nel corso di un’operazione cui ha partecipato anche
la polizia, hanno fermato uno dei presunti assassini. Si tratta di Giovanni
Marino, 22 anni, Lui era l’autista. A sparare è stata un’altra persona, che gli investigatori hanno individuato e che dovrebbe essere fermato nelle prossime ore. Marino, però, è il personaggio impaziente. E’ stato lui infatti a dire “spara”, quando è uscito Romano, pensando di riconoscere Gargiulo. E senza aspettare l’sms.

Leggi anche:  Un 18enne di origini slave ucciso a colpi di pistola nella notte, il fratello: "So chi è stato e perché l'ha fatto"

Gli investigatori sapevano già una parte della storia, che è solo stata confermata oggi da Marino. A cui sono arrivati grazie alla confessione della persone che avrebbe dovuto inviare l’sms. Si tratta di una donna, Anna, che oggi vive in una località protetta insieme ai due figli. E’ la zia della fidanzata di Gargiulo.

Il 15 ottobre Gargiulo era atteso a cena dalla fidanzata. Quando arrivò Anna telefonò ai killer: l’accordo era che avrebbe mandato un sms a cena finita. In quel palazzo purtroppo abita anche la fidnazata di Romano. Anche lui era andata a trovarla, solo che è sucito prima di Gargiulo. E Marino si è lasciato confondere dalla somiglianza. Così sono partiti i colpi mortali. Anna ha raccontato agli inquirenti che quando ha sentito gli spari ha capito subito del tragico errore. Poi, ha deciso di constituirsi: paura di essere uccisa, e senso di colpa.

La morte di Gargiulo
doveva essere la risposta ad un altro omicidio, quello in cui,
il 17 settembre, in via Giovanni Antonio Campano perse la vita
Roberto Ursillo. In particolare, dalle indagini è emerso che sia
gli “scissionisti” sia i “girati” avevano deciso di non uccidere
gli affiliati minori, come appunto è considerato Gargiulo, ma
solo capi o gregari. Poiché, però, questo tacito accordo era
stato infranto dai “girati” che avevano preso di mira Ursillo,
spacciatore che non occupava un ruolo di vertice, per ritorsione
si decise di tendere un agguato a un altro affiliato minore.

Native

Articoli correlati