No Tav oggi a Roma, timori per altre rabbie No Tutto
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No Tav oggi a Roma, timori per altre rabbie No Tutto

Monti: “Il governo conferma l’opera”. I militanti: “Evitare le prove di forza”. Appello della società civile perché il premier incontri i sindaci della Valsusa.<br>

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3 Marzo 2012 - 10.04


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Una riunione intergovernativa di tre ore. Conclusione: l’alta velocità si deve fare. E a dirlo è lo stesso presidente del Consiglio che si rivolge direttamente ai militanti: “Dico loro che non possiamo staccarci dall’Europa”. Monti parla per qualche minuto, ma affronta uno a uno tutti i temi caldi dell’alta velocità. Innanzitutto la “compatibilità ambientale” che, secondo il premier, non presenta punti critici. Anzi, ”il progetto iniziale è stato profondamente e radicalmente cambiato per tenere conto della fase di ascolto”.

In secondo luogo, “l’analisi costi-benefici”, sulla quale, promette Monti, è stata fatta un’analisi che “verrà resa pubblica presto” anche se “i benefici economici sono rilevanti” perché “si genera occupazione e lavoro direttamente sul territorio e non solo”. Infine l’utilità del progetto che secondo il premier è “evidente” visto che “si dimezzano, ad esempio, i tempi di percorrenza da Torino a Chambery, da 152 a 62 minuti, da Parigi a Milano da 7 a 4 ore”.

Risposta dei militanti No Tav riuniti in assemblea a Bussoleno: “Monti ha detto un sacco di cose roboanti e ha mostrato i muscoli. Gli vogliamo bene. Ma eviti le prove di forza con noi. Non servono. E si sprecano soldi, ha premesso il leader Alberto Perino prima di rivolgersi direttamente a Monti: “Pensaci bene prima di buttare soldi dalla finestra per il Tav. Se vuoi farci fare ginnastica su e giù per la Valle noi siamo pronti Se volete andare avanti, fate in modo di arrestarci tutti perché noi non molleremo mai”.

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Insomma, nessun armistizio tra le parti e oggi la preoccupazione della manifestazione romana dove più che valligiani piemontesi c’è in timore di presenze organizzate e di ben altri scontenti. E il governo preavverte. “La libertà di pensiero – ha premesso Monti – è un bene fondamentale, ma – ha subito aggiunto – non saranno consentite forme di illegalità e sarà contrastata ogni forma di violenza”. Ma alla fine dell’assemblea a Bussoleno, i militanti hanno tratteggiato le iniziative del weekend. Una sorta bdi guerriglia fatta da molte singole azioni di disturbo.

A cercare una mediazione, un confronto, don Ciotti, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, di Bari Michele Emiliano, Livio Pepino (giurista), Michele Curto (capogruppo Sinistra ecologia e libertà, Comune Torino), Giorgio Airaudo (responsabile Fiom) docenti universitari tra cui lo storico Marco Revelli, Monica Frassoni (presidente Verdi europei), Paolo Beni (presidente nazionale Arci), Giovanni Palombarini. br/>

Per fortuna non corre più pericolo di vita Luca Abbà. E’ riuscito l’intervento chirurgico sulle parti del corpo rimaste ustionate toccando i fili dell’alta tensione, lunedì scorso quando s’era arrampicato su un traliccio per protestare. Intanto i No Tav autentici si scusano per alcune aggressioni alla stampa. ”Abbiamo mille ragioni per essere arrabbiati con certi giornalisti e siamo per non fare sconti a nessuno, ma non possiamo commettere errori come quello di ieri”, l’aggressione al videoreporter della Rai Stefano Rogliatti.

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Ma i timori di violenti infiltrati all’interno resta. “C’è un brutto clima a causa dei professionisti del disordine e della violenza organizzata – denuncia il sindacato di Polizia – smettiamo di dare spazio a questi personaggi, non stiamo più al loro gioco, facciamo scendere su di loro una coltre di silenzio e di indifferenza anche mediatica fino a che non ci sarà un rifiuto totale, senza se e senza ma, di qualsiasi forma di violenza e di illegalità”.

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