Così il Tg2 in 100 giorni è diventato il Cinegiornale Meloni
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Così il Tg2 in 100 giorni è diventato il Cinegiornale Meloni

Chi si era lamentato della conduzione di Gennaro Sangiuliano, talmente super partes da essere diventato ministro della destra che incensava, ora si accorge che le cose possono pure peggiorare

Così il Tg2 in 100 giorni è diventato il Cinegiornale Meloni
Giorgia Meloni
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30 Gennaio 2023 - 14.21


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C’era un volta Gennaro Sangiuliano, direttore di quello veniva chiamato a Saxa Rubra il Tg-Salvini con gli osanna per il ‘capitano’ e la sua propaganda da ministro degli Interni del tipo “è finita la pacchia per i migranti” oppure quando definiva ‘crociera’ il viaggio dei disperati che non raramente si concludeva con la morte.

C’era poi una volta di Gennaro Sangiuliano, direttore di quello che sempre a Saxa Rubra veniva definito il Tg Meloni-Salvini man mano che i sondaggi cambiavano in favore dell’ex missina era tornato ai vecchi amori tanto da partecipare (da direttore del Tg2) alla conferenza programmatica di Fdi e di partecipare (La Russa dixit) alla stesura del programma di quel partito. Magari ispirandosi a Dante, o forse a Dante Cruciani controllo.

Ora Sangiuliano non c’è più ma il Tg2 è rimasto in maniera ferra il Tg governo-meloni. Con punte di involontario umorismo e momenti degni del Cinegiornale di quando c’era Lui.

Accade quinti che Giorgia Meloni sia andata a parlare alla presentazione del progetto Polis – Casa dei servizi digitali di Poste Italiane. E che fa il nuovo Cinegiornale? Non solo un servizio che a definirlo prono si indignano quelli che si inginocchiano sui ceci ma con l’inserimento studiato di brani del discorso accompagnati da calorosi applausi. Applausi!

Il Cinegiornale Meloni non va giudicato solo in base al minutaggio che vede la destra tracimare, ma in base anche alla piaggeria dell’informazione stessa.

E dunque applausi per il Cinegiornale Meloni

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