In Rai il vero scandalo è il nuovo editto contro Michele Santoro
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In Rai il vero scandalo è il nuovo editto contro Michele Santoro

Michele Anzaldi, deputato del Pd e segretario della commissione di vigilanza sulla Rai: "Un dialogo con M5s? Sui fatti possono mostrare un vero cambiamento: a cominciare dal aervizio pubblico

Michele Santoro
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2 Giugno 2019 - 18.49


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Che clima c’è intorno alla Rai? Le sortite di Salvini contro Lerner sono state paragonate a un nuovo editto bulgaro…
Non paragonerei cose gravissime come l’editto bulgaro, che ha riguardato Luttazzi, Santoro e il grandissimo Enzo Biagi con il caso Lerner.
Perché?

Le persone raggiunte dall’editto bulgaro vennero poi davvero epurate, in questo caso non è così. Salvini fa comizi e cerca nemici da additare, ma raggiunge l’effetto opposto, evidentemente il suo spin doctor l’ha consigliato male: alla fine ha fatto un lancio della trasmissione. Lerner è tornato in Rai all’epoca di Renzi e Gentiloni, non oggi. Aveva fatto le sue puntate ed era in attesa di rinnovo. E andrà in onda nonostante le polemiche, che restano ovviamente gravi a maggior ragione perché le fa il ministro dell’Interno, autorità di pubblica sicurezza. Ma a mio giudizio c’è stato qualcosa di ben peggiore di cui si è parlato poco.
Cosa?
Il vero editto bulgaro in queste settimane l’ha subito, ancora una volta, Michele Santoro. Quando Salvini se l’è presa con Santoro, già vittima dell’editto berlusconiano del 2002, l’ipotesi del ritorno del grande giornalista in Rai c’era davvero. Era in corso una trattativa tra Santoro e Freccero, ma poi il direttore di Rai2 ha detto che il suo ritorn oggi non è possibile. Che voleva dire? Non l’ha mai chiarito. E’ evidente che la sortita di Salvini è stata una vera e propria censura perché ha bloccato ogni ipotesi di rientro di un grande professionista per anni simbolo proprio del Servizio Pubblico.
A proposito di Servizio Pubblico, qual è la sua opinione dopo le ultime polemiche?
Sono preoccupato, anche per la scarsa attenzione su vicende meno note. Il Tg2 è stato criticato dall’ambasciata svedese per come era stato raccontato quel paese. Il cdr di quella testata si è dimesso. C’è stato un richiamo dell’Agcom per il non rispetto della par condicio. Ci sono tanti interrogativi. Cosa ha fatto viale Mazzini dopo la protesta svedese? Le dimissioni del cdr sono il preludio di una situazione destinata a peggiorare o no? Ci sono state pressioni? Giusta l’attenzione sul caso Lerner ma cinque puntate non possono avere l’importanza di una testata che ogni giorno sforna moltissime edizioni. Io vorrei dare a queste situazioni altrettanta attenzione.
L’Agcom è spesso invocata ma ha poteri reali?
I poteri li ha e spesso interviene. Ma le sanzioni? Spesso non arrivano. E ad ogni modo io sono dell’idea che quando dopo richiami inascoltati arrivano le sanzioni queste ultime debbano essere pagate dai direttori responsabili. Altrimenti  finisce che le paghiamo noi italiani.
In Rai si è parlato molto anche dei compensi di Fazio…
Anche su questo siamo fermi alle chiacchiere e alla propaganda. Salvini parla di stipendi, di trasparenza, ma adesso hanno la maggioranza. Possono intervenire quando vogliono, però poi se si invoca trasparenza, la trasparenza ci deve stare sul serio. Ma per tornare a Fazio e altri casi simili, senza troppe chiacchiere, basterebbe applicare la risoluzione votata all’unanimità in Vigilanza nella scorsa legislatura che vieta il conflitto di interessi tra conduttori, società di produzione e altro. Solo applicando quella risoluzione si dimezzerebbero tanti stipendi.
Ultimo argomento più di politica generale: oggi Speranza ha detto che per bloccare l’arrivo di destre pericolose come quella di Salvini occorre abbassare la diga verso M5s. Qual è la sua opinione?
Per prima cosa loro dovrebbero dimostrare che sono cambiati e che hanno compreso i loro errori. Ma soprattutto, per tornare allo specifico, dovrebbero subito lavorare per mettere in sicurezza la Rai, che sia una Rai al di sopra delle parti e in grado di fare un grande lavoro, perché ora non c’è nulla di equilibrato. M5s ha votato per il secondo incarico al presidente della Rai Marcello Foa e non appoggia la nostra battaglia per l’accesso agli atti della votazione su Foa che ci viene negato. Se sulle cose concrete mostrassero un vero cambiamento e ammettessero di avere sbagliato non potremmo che prenderne atto positivamente.

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(g. cip)
 

 
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