Vaiolo delle scimmie: "Non è una malattia che si trasmette facilmente"
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Vaiolo delle scimmie: "Non è una malattia che si trasmette facilmente"

Margarida Tavares, portavoce del gruppo di lavoro che studia la malattia in Portogallo, precisa: "I casi in Portogallo sono stati tutti rilevati all'interno di cliniche di salute sessuale"

Vaiolo delle scimmie: "Non è una malattia che si trasmette facilmente"
Vaiolo delle scimmie
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20 Maggio 2022 - 15.11


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E’ basso il rischio per la popolazione di contrarre il vaiolo delle scimmie, una malattia che fa preoccupare le autorità sanitarie dei vari paesi europei. “Non è una malattia che si trasmette facilmente“. Margarida Tavares, portavoce del gruppo di lavoro che studia il vaiolo delle scimmie in Portogallo, in un’intervista alla Reuters smorza l’allarme dato in questi giorni sulla nuova malattia che sta sviluppando i primi casi in diverse parti del mondo.

In Europa in particolare Italia e Francia, ma anche altri Paesi in Europa. Stamane è stato registrato il primo caso confermato della patologia in Francia. In Portogallo il 18 maggio sono stati confermati 5 casi, più di 20 i sospetti, tutti giovani uomini e tutti a Lisbona e nella valle del Tago.

Tavares ha affermato che i casi in Portogallo sono stati tutti rilevati all’interno di cliniche di salute sessuale, dove le persone si recano solitamente per curare malattie sessualmente trasmissibili o per avere informazioni a proposito della salute sessuale. Le persone infette erano uomini di età compresa tra i 20 ei 40 anni che si sono autoidentificati come gay, bisessuali o uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. In ogni caso le persone infettate hanno tutti sintomi lievi e il loro stato di salute sta migliorando. Nessuno di loro ha avuto bisogno di un ricovero.

Esistono due ceppi principali della malattia, entrambi però presentano un bassissimo rischio di mortalità. Il ceppo del Congo, che è più grave – con una mortalità fino al 10% – e il ceppo dell’Africa occidentale, che ha un tasso di mortalità di circa l’1%. I casi del Portogallo sono del ceppo dell’Africa occidentale. “Nessuno dei contagiati si è recato in Africa e le autorità non sono state in grado di identificare un collegamento tra i casi” aggiunge Tavares.

Casi sospetti o confermati di vaiolo delle scimmie (monkeyp) sono stati segnalati negli Stati Uniti, in Canada e in diversi paesi europei, Italia e Francia comprese, segnando un insolito focolaio internazionale di una malattia tipicamente limitata all’Africa.

I casi a oggi sarebbero una cinquantina. La vicina Spagna ha segnalato giovedì i suoi primi sette casi confermati e 22 possibili casi, tutti nella regione centrale di Madrid. In Italia il primo caso è stato identificato all’Istituto Spallanzani di Roma. Si tratta di un giovane adulto di ritorno da un soggiorno alle isole Canarie – riferisce l’Istituto nazionale per le Malattie infettive capitolino – E sono in fase di accertamento altri due casi. Nel Regno Unito sono 7 i casi confermati e lì si pensa ad un vaccino per le persone che potrebbero essere esposte al virus. In Portagallo, invece, afferma Tavares, sul vaccino si discute, ma è una decisione che deve essere molto pensata.

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