Il virologo Clementi frena: "Dobbiamo stringere i denti per i prossimi due mesi"
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Il virologo Clementi frena: "Dobbiamo stringere i denti per i prossimi due mesi"

L'esperto avverte: "Dobbiamo far passare un mese e mezzo o 2 per arrivare più vicini a una situazione più favorevole, con il caldo e l'estate e con più vaccini somministrati"

Il virologo Clementi frena: "Dobbiamo stringere i denti per i prossimi due mesi"
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22 Febbraio 2021 - 18.32


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Il virologo Massimo Clementi, riguardo la preoccupazione crescente per le varianti del Covid, ha dichiarato: “Ammettiamo che la variante di Sars-CoV-2 sia più diffusiva. Il dato su cui porre attenzione è questo, il resto non cambia. Non è più patogena, non ha caratteristiche diverse dal virus originario. E soprattutto è normale che ci siano queste varianti, ce ne sono centinaia al giorno, dall’inizio. E’ giusto e importante che vadano studiate e che il virus sia seguito nella sua evoluzione. Non mi pare corretto invece fare terrorismo psicologico sulle varianti, perché non ci sono comportamenti diversi da attuare se non le misure che già conosciamo. Detto questo, sono favorevole al fatto che si possa arrivare a chiusure mirate territorialmente definite, come si fa adesso, per limitarne la diffusione”.
L’esperto, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, docente all’università Vita-Salute, avverte: “Dobbiamo far passare un mese e mezzo o 2 per arrivare più vicini a una situazione più favorevole, con il caldo e l’estate e con più vaccini somministrati. Quindi va tutto bene, sono d’accordo sulla necessità di riflettere su eventuali restrizioni. L’unica cosa che non mi piace è l’accentuazione del tema varianti, che ci sono sempre state, ci sono e ne vedremo ancora”, spiega.
Anzi, ricorda Clementi, “si è detto proprio che il coronavirus Sars-CoV-2 potrebbe essere arrivato in Europa con una variante, perché il recettore Ace2 è enormemente più presente nelle cellule dell’albero respiratorio degli orientali rispetto agli europei e ai nordamericani. Quindi il primo adattamento che ha dovuto fare è stato proprio all’inizio, e ora ne fa altri perché le popolazioni cominciano ad avere anticorpi e questo virus va avanti generando varianti. Mi pare legittimo parlare di restrizioni e chiusure mirate, dobbiamo limitare al massimo i danni. Se anche la situazione rimanesse stabile, sarebbe già da metterci la firma”. Cosa ci aspetta ora? “Stringere i denti fino a un porto più sicuro, finché cioè non ci saranno più vaccinati e anche il clima, complice l’irraggiamento ultravioletto, speriamo ci darà una mano contro il virus”.

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