Una dichiarazione di guerra ufficiale, in quello che si preannuncia un possibile scontro finale tra Mosca e i jihadisti: l’Isis ha pubblicato il video della decapitazione di un ufficiale russo, Ievgheni Petrenko, che è avvenuta in Siria: Il filmato è in lingua russa, dura 12 minuti e 17 secondi ed è firmato da Furat Media, ossia la provincia dell’Eufrate dello Stato Islamico, a cavallo tra Siria e Iraq.
Il video, esaminato dagli esperti di intelligence di Globalist, sembra del tutto autentico. Saranno, ovviamente le autorità russe a identificare il povero ufficiale ucciso e a confermare che si tratti proprio di Ievgheni Petrenko.
Il filmato è stato diffuso proprio nel giorno in cui la Russia celebra la vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale.
Nel video ci sono numerose minacce contro la Russia e il presidente russo Vladimir Putin. Si annunciano nuovi atti terroristici.
Ovviamente scegliendo di pubblicare il video lo Stato Islamico è ben consapevole che la Russia non potra che intensificare ulteriormente le sue azioni sia in Siria che all’interno della federazione dove i gruppi islamisti stanno crescendo.
Il presunto ufficiale russo decapitato nel video diffuso dallo Stato Islamico – e identificato come Ievgheni Petrenko – sarebbe un agente dell’Fsb, i servizi di sicurezza russi. Nel filmato – ha scritto il Washington Post – il presunto 007, vestito di nero, accusa il governo russo di averlo “abbandonato” e chiede l’interruzione della campagna siriana da parte di Mosca. “Il mio compito – dice Petrenko al suo aguzzino – era quello di infiltrare i servizi speciali del califfato e la sua leadership. Uno dei miei ordini era di avvicinare Omar al-Shishani o la sua cerchia. Ma nel corso della missione sono stato scoperto e arrestato dai servizi di sicurezza del califfato”.
Shishani è un georgiano ceceno descritto dal Pentagono come “ministro della guerra” dello Stato Islamico e forse è stato ucciso nel 2016.
La notizia della cattura di Petrenko aveva iniziato a circolare già lo scorso anno. Il ministero della Difesa ha bollato l’esecuzione di Petrenko come “fake news”
La regia del video
Tra l’altro il video contiene una ulteriore e macabra particolarità: a differenza di molte altre esecuzioni simili, dove vengono censurate le immagini che mostrano gli attimi della decpitazione vera e propria (generalmente si vede l’inzio e poi si salta alla fine) in questo caso lo Stato Islamico ha scelto di mostrare le immagini nella loro interezza a sottolineare la volontà di alzare il livello dello scontro.
Qualcosa di simile era accaduto con le brutali immagini dell’assassinio di due soldati turchi bruciati vivi in sfregio a Erdogan, le cui immagini sono state trasmesse integralmente proprio alla ricerca di una reazione forte.
E forse è proprio questo ciò che l’Isis vuole, mentre si prepara – nel momento stesso della prossima caduta delle sue roccaforti in Siria e Iraq – a passare da una forma “statuale” a una più propriamente terroristica, come del resto già avviene nello Yemen o in altre zone di Iraq e Siria formalmente sotto controllo delle autorità locali, ma in realtà infestate di nuclei jihadisti che agiscono come cellule clandestine, uccidendo e organizzando attentati.
La difesa russa: l’ucciso non è un nostro militare
Il ministero della Difesa russo smentisce la notizia dell’esecuzione di un militare russo in Siria da parte dei tagliagole dell’Isis: lo riferisce la Tass.
«Tutti i militari delle forze armate della missione russa in Siria sono vivi, in salute ed eseguono i compiti di lotta al terrorismo internazionale nelle loro unità. Condanniamo – dichiara il ministero della Difesa russo – le azioni dei singoli media, che regolarmente ripetono le informazioni false lanciate dai gruppi terroristici internazionali».
Ovviamente il video è autentico. C’è solo da capire quale sia l’identità del militare. Difficile si tratti di una messinscena. Piuttosto quando c’è odore di servizi segreti le smentite sono di rigore.
Il video contiene immagini molto forti