Salario minimo, mentre noi litighiamo la Germania ha approvato la soglia dei 12 euro l'ora
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Salario minimo, mentre noi litighiamo la Germania ha approvato la soglia dei 12 euro l'ora

Al tempo stesso la remunerazione massima mensile per i cosiddetti 'mini job' salirà in ottobre da 450 a 520 euro.

Salario minimo, mentre noi litighiamo la Germania ha approvato la soglia dei 12 euro l'ora
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10 Giugno 2022 - 15.16


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Il salario minimo in Germania salirà fino a 12 euro l’ora, dal prossimo ottobre. Il provvedimento, contenuto nel programma elettorale del cancelliere Olaf Scholz, è stato approvato oggi in via definitiva dal Bundesrat, la camera alta del parlamento tedesco. Al tempo stesso la remunerazione massima mensile per i cosiddetti ‘mini job’ salirà in ottobre da 450 a 520 euro.

La scorsa settimana il Consiglio europeo ha reso noto che i negoziatori del Consiglio e quelli del Parlamento europeo hanno raggiunto un’intesa politica preliminare sulla bozza di direttiva su salari minimi adeguati nei 27.

La direttiva, spiega il Consiglio, si limita a stabilire procedure per assicurare l’adeguatezza dei salari minimi laddove esistono, a promuovere la contrattazione collettiva per stabilire i salari e ad aumentare l’accesso effettivo alla tutela del salario minimo per i lavoratori che vi hanno diritto in base al diritto nazionale.

La direttiva mira poi a promuovere la contrattazione collettiva come mezzo di difesa dei salari: i colegislatori hanno deciso di promuovere la capacità delle parti sociali di impegnarsi nella contrattazione collettiva, tutelando i rappresentanti dei lavoratori. E’ previsto in particolare che, nei Paesi in cui la contrattazione collettiva copre meno dell’80% del mercato del lavoro, gli Stati membri preparino dei piani operativi per promuoverla, con tempistiche e misure atte ad aumentare la copertura dei contratti collettivi.

L’accordo raggiunto la scorsa settimana a Strasburgo dovrà essere confermato dal Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue, dopodiché dovrà essere votato formalmente sia in Consiglio che in Parlamento. La direttiva dovrà infine essere recepita negli ordinamenti nazionali entro due anni.

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