Inflazione, per l'Istat la crescita è record: +6,9%, non era così alta dal 1986
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Inflazione, per l'Istat la crescita è record: +6,9%, non era così alta dal 1986

"Il rialzo dell'inflazione a maggio rappresenta per il Codacons una 'tragedia' e avrà effetti pesantissimi non solo sulle tasche degli italiani, ma anche sull'economia nazionale".

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31 Maggio 2022 - 15.27


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L’Istat ha stimato una crescita dell l’indice nazionale dei prezzi al consumo dello 0,9% su base mensile e del 6,9% su base annua (era al 6% ad aprile). Un livello, dicono all’Istituto di statistica, che non si registrava dal marzo 1986, quando il tasso di crescita dei prezzi toccò il 7%.

L’accelerazione si deve ai prezzi di diverse tipologie di prodotto: dei beni energetici (la cui crescita passa da +39,5% di aprile a +42,2%), di quelli alimentari (da +6,1% a +7,1%), soprattutto lavorati (da +5,0% a +6,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,4% a +4,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,1% a +6,0%). Pertanto, l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +2,4% a +3,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +2,9% a +3,7%, rileva l’Istat. 

Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +8,7% a +9,7%) sia quelli dei servizi (da +2,1% a +3,1%); rimane stabile, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (-6,6 punti percentuali come ad aprile). Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +5,7% a +6,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,8% a +6,7%).

“Il rialzo dell’inflazione a maggio rappresenta per il Codacons una ‘tragedia’ e avrà effetti pesantissimi non solo sulle tasche degli italiani, ma anche sull’economia nazionale”. Lo afferma l’associazione dei consumatori, stimando una maggiore spesa fino a +2.753 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi. “Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’inflazione al 6,9%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +2.120 euro annui per la famiglia ‘tipo’, e addirittura +2.753 euro annui per un nucleo con due figli”.

I dati rappresentano “una rovina per le tasche dei consumatori e devono portare il governo ad adottare provvedimenti urgenti a tutela delle famiglie e del loro potere d’acquisto”, afferma Assoutenti. “L’impennata record” dei prezzi dei prodotti alimentari (+7,5%) significa che “una famiglia, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +562 euro annui”.

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