Taormina FF 2025: Scorsese, Bellucci, Douglas e una giuria da Oscar
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Taormina FF 2025: Scorsese, Bellucci, Douglas e una giuria da Oscar

A Taormina, il cinema si fa mito: star internazionali, premi sbrilluccicanti e un treno femminista che profuma di glamour

Taormina Film Festival 2025 - 10/14 giugno 2025 - di Alessia de Antoniis
Taormina Film Festival 2025 | 10 - 14 giugno 2025
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6 Giugno 2025 - 16.13


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di Alessia de Antoniis

Anche quest’anno è tornato il momento in cui il Teatro Antico di Taormina smette di essere solo un monumento e si trasforma in un tempio. Quello delle dee e dei divi del cinema: premi Oscar, registi visionari, giurie internazionali che sembrano casting di un film su Cannes… ma ambientato in Sicilia.

Dal 10 al 14 giugno 2025, torna il Taormina Film Festival, alla sua 71ª edizione. Sì, settantuno. Se fosse una persona, avrebbe già la pensione, ma questo Festival pare ringiovanito da una cura ricostituente di star system, strategie comunicative e un’energia pop che lo fa brillare di nuovo.

E dietro questo lifting culturale c’è lei, Tiziana Rocca, già direttrice agli inizi 2000 e oggi ritornata in sella più agguerrita che mai. A giudicare dalla line-up, ha messo in campo una vera offensiva d’élite. Non si premiano solo film, ma intere carriere, icone viventi, bellezze internazionali, leggende recitanti e anche… chi ha semplicemente la grazia di esserci.

Martin Scorsese e Michael Douglas non arrivano in vacanza: si beccano il Lifetime Achievement Award e l’Excellence Award rispettivamente. Con loro anche Catherine Deneuve, Helen Hunt, Geoffrey Rush, Rupert Everett e perfino Monica Bellucci, celebrata con un premio speciale internazionale e un revival del suo indimenticabile “Malèna” di Tornatore (film che ha pure l’onore del manifesto ufficiale, ça va sans dire).

Ma Taormina non vive solo di monumenti e memorie. Il festival rispolvera la sua anima competitiva con 10 film in concorso, tra cui l’attesissimo ritorno alla regia di David Mamet e l’horror sulle Madonie firmato Riccardo Cannella, con la fotografia di Daniele Ciprì (che già da sola vale il prezzo del biglietto).

La giuria? Multinazionale, multidisciplinare e multiglamour. A presiederla, l’attrice Premio Oscar Da’Vine Joy Randolph, affiancata dalla costumista leggendaria Sandy Powell (tre Oscar, per capirci), dal guru editoriale di Variety Steven Gaydos, e dalle italianissime Alessandra Mastronardi e Ilenia Pastorelli. A occhio, più che una giuria sembra la tavola rotonda delle eroine del cinema contemporaneo.

E proprio alle donne è dedicato uno dei momenti più attesi del Festival: il panel “Le donne, non le dive”, un titolo che suona come uno schiaffo al patriarcato e una carezza al talento. Con la partecipazione di attrici, registe, produttrici e figure chiave del settore (tra cui anche Sarah Felberbaum, Donatella Finocchiaro, Sandy Powell e la stessa Valeria Solarino, madrina del Festival), l’incontro promette di essere più infuocato di un dibattito in Parlamento.

A proposito di Solarino: elegante, intensa, poco incline alle frivolezze, rappresenta quel tipo di femminilità che non urla ma incide. Un’ottima scelta come volto del Festival. Altrettanto azzeccata la trovata di Trenitalia, che per l’occasione ha lanciato un Intercity brandizzato, con le foto delle protagoniste del cinema femminile: un treno che unisce Roma alla Sicilia come una pellicola che scorre sui binari della memoria, del talento e del marketing ben fatto.

Fuori concorso sfilano titoli pop e chic, da Ballerina di Len Wiseman (spin-off di John Wick con Ana de Armas) alla commedia “a incastro” L’amore sta bene su tutto, con un cast italiano degno del cinepanettone… ma in giugno.

E poi ci sono i corti, le proiezioni speciali (rivedremo Taxi Driver e Qualcuno volò sul nido del cuculo, per dire), e i premi ai mestieri del cinema: da Alessandro Siani per la miglior performance, a Carmen Consoli, Noemi e Nina Zilli per la colonna sonora della nostra vita sentimentale.

Alla fine, il Festival è come un film ben scritto: ritmo, protagonisti carismatici, colpi di scena e un’ambientazione da urlo. Solo che qui nessuno recita: tutti, incredibilmente, sono veri.

Insomma, il Taormina Film Festival 2025 non è solo una rassegna di film. È uno spettacolo che trasforma una città in un set a cielo aperto, un esercizio di diplomazia culturale dove la Sicilia recita la parte della Hollywood mediterranea. E la recita bene.

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