Un anno di successi per il Teatro Trianon Viviani e l’infaticabile Marisa Laurito
Top

Un anno di successi per il Teatro Trianon Viviani e l’infaticabile Marisa Laurito

Si è conclusa…

Un anno di successi per il Teatro Trianon Viviani e l’infaticabile Marisa Laurito
Preroll

Tiziana Buccico Modifica articolo

22 Maggio 2024 - 01.38


ATF

Si è conclusa con successo un’altra brillante e variegata stagione del Teatro Trianon Viviani, lo storico teatro partenopeo, con la direzione artistica di un’infaticabile Marisa Laurito, che con grande passione e entusiasmo anima un luogo storico, culla di antiche tradizioni e della musica napoletana, eccellenza antica e simbolo di una città in tutto il mondo.

Bilancio molto positivo” – dichiara la Laurito– “una stagione ricca di tanti eventi e di spettacoli molto diversi tra loro. Il pubblico è stato piacevolmente colpito dal cartellone, la sera quando mi incontrano in teatro, mi ringraziano e commentano in maniera entusiasta le scelte fatte, che dire una gioia immensa ricevere complimenti dagli spettatori”. Sabato scorso con il cantante portoghese Salvador Sobral nel recital “Timbre!” («Timbro»), l’ultimo appuntamento de “Il mondo fa tappa a Napoli” – la rassegna con artisti internazionali che si confrontano con il patrimonio musicale partenopeo –, che chiude anche la stagione del teatro della Canzone napoletana. 

Sobral, nato a Lisbona nel 1989, nella sua intensa carriera artistica ha, tra l’altro, vinto l’Eurovision Song Contest nel 2017 con la canzone “Amar pelos dois” («Amore per tutti e due») scritta dalla sorella maggiore Luísa, segnando così la prima affermazione del Portogallo nella popolare competizione internazionale. Ospite speciale della serata Enzo Gragnaniello. “Timbre!” che segna il tanto atteso ritorno discografico di Salvador Sobral. Il quarto album in studio del musicista portoghese comprende 11 nuove canzoni originali, 10 scritte in collaborazione con Leo Aldrey (nominato al latin Grammy), responsabile anche della produzione dell’album.

Leggi anche:  Rione Roma Performing Tour: l’arte si intreccia con i vicoli di Roma

«Il nome “Timbre” – come spiega Sobral – “è nato per due motivi principali. Il primo, forse il più ovvio, è che prima di tutto e soprattutto in questa vita sono un cantante, un interprete, e ciò che mi definisce e mi distingue maggiormente è la mia voce, il mio timbro. La seconda ragione è che mi interessa il concetto di timbro come colore, il colore della voce, il colore degli strumenti. Il disco sarà come una tavolozza colorata di timbri che innescano la chiarezza”. E c’è una terza ragione per il nome dell’album: la parola timbro è usata in molte lingue latine e germaniche. Si scrive allo stesso modo e ha lo stesso significato. Sembra che il concetto di “Timbre” sia universale, e su questo siamo tutti d’accordo».

Una rassegna “Il mondo fa tappa a Napoli” che Marisa Laurito, spera di replicare e di esportare fuori dal Teatro Trianon Viviani, che ha riscosso grande successo con i duetti di Noa e Valentina Stella nello spettacolo “Noapolis”, e quello di Pietra Montecorvino e Tonino Carotone. “Miscelare suoni del Mediterraneo e suoni partenopei, è come raccontare la storia di Napoli e delle sue diverse dominazioni, del Mediterraneo e delle contaminazioni musicali e culturali che hanno arricchito il patrimonio artistico di una parte del Sud del mondo”, il commento appassionato di Marisa Laurito, che per questa rassegna ha coinvolto tanti artisti e grande varietà di interpretazioni. Tra gli spettacoli del Trianon Viviani, vanno ricordati quello dedicato a Raffaele Viviani di Tommaso Bianco in occasione dei suoi ottant’anni e il concerto “Via Napoli” di Lino Cannavacciuolo e moltissimi altri che hanno costellato il calendario di una stagione molto ricca .

Leggi anche:  Leonardo Sciascia torna a teatro

Il sipario si chiude non senza qualche anticipazione della Laurito:” Sarà di nuovo in cartellone un grande classico, ma nella versione che quest’anno Peppe Barra ha messo in scena con Lalla Esposito, una rappresentazione più asciutta rispetto al passato, una resa scenica fantastica, molto curata e raffinata, una “Cantata dei Pastori” indimenticabile”. 

 La chiave del futuro sono i giovani e l’ecclettica Marisa Laurito, punta e scommette su di loro da sempre: “Ho da sempre a cuore gli artisti emergenti a cui ho voluto dare una” casa “nel mio teatro, un luogo dove crescere e farsi conoscere ed è per questo che spero di realizzare per l’anno prossimo delle “residenze d’artista” per giovani emergenti. Ma da vera artista che sa condividere il palco e le quinte, chiudiamo la nostra conversazione con i ringraziamenti per tutti coloro che hanno fatto parte del cartellone: gli artisti, le maestranze, tutti coloro che hanno reso possibile un altro anno di successi e di esperienze condivise, senza dimenticare le istituzioni fondanti la Regione Campania e la Città metropolitana di Napoli, e un grazie a scena aperta al pubblico e alla città che ogni anno dimostra un affetto e un attaccamento sincero, verso un teatro che racconta, conserva, e rinnova una storia centenaria e tra gli appalusi per tutti e tutte , un inchino ad un’artista che ha consacrato la sua vita alle arti: Marisa Laurito.

Native

Articoli correlati