"Supersex": successi ed eccessi di Rocco Siffredi
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"Supersex": successi ed eccessi di Rocco Siffredi

La serie firmata da Francesca Manieri è stata prodotta da Netflix. Una grande interpretazione di Alessandro Borghi. Dall'adolescenza al successo dei suoi "Superpoteri".

"Supersex": successi ed eccessi di Rocco Siffredi
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26 Marzo 2024 - 16.10 Culture


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di Raffaella Gallucci

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, diceva Zio Ben al nostro amato Spiderman in una arcinota battuta. Ora potrebbe esser dedicata allo ” Stallone” italiano, Rocco Siffredi la cui vita ha ispirato Supersex, la serie prodotta da Netflix e distribuita dal 6 marzo.

Scritta e diretta da Francesca Manieri la storia non è un semplice ritratto del mondo del porno, con le sue regole e i suoi eccessi, ma è quella di  un essere umano dai forti sentimenti e da un passato difficile che viene da un paese della provincia italiana, Ortona. E come nelle storie sulle origini dei super eroi, anche in questa, il protagonista ottiene, un giorno all’improvviso, i suoi ‘superpoteri’, grazie a una rivista porno dell’epoca, ovvero, Supersex.

E’ ben noto quale sia il potere che gli offre possibilità di sfondare, il sesso,  rappresentato dal mezzo che ha nei pantaloni. Così come Batman ha la sua caverna, Spiderman ha i grattacieli di New York,  Rocco ha il suo pene, – dono – di cui aveva bisogno per  sentirsi felice. E nella serie non manca un pizzico di melodramma dal momento che questo colpo di fortuna gli capita dopo la scomparsa prematura di suo fratello Claudio Tano.

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Da questa svolta non tornerà più indietro, rincorrendo il sogno: da Ortona a Parigi, ospitato da suo fratello Tommaso e sua moglie Lucia, interpretati magistralmente da Adriano Giannini e Jasmine Trinca. Il giovane Siffredi esplora i propri desideri e ‘voglie’, passando dai vicoli di Pigalle al locale di bondage dove, Rocco, è notato da personaggi noti del mondo pornografico. Dopo un inizio travagliato e non soddisfacente, scala le vette e ottiene il successo che tanto ambiva. Il suo percorso artistico lo porta poi fuori dall’Europa, precisamente a Los Angeles, laddove incrocia diverse star dell’ambiente pornografico, da Schicchi a Moana.

L’operazione che compie la regista Francesca Manieri è quella di offrire  una versione inedita, intima e romantizzata di Rocco Siffredi. Inevitabile, dato il taglio scelto, che lo spettatore si schieri dalla parte del protagonista. Il lavoro è stato complesso, data la trama e la serie è andata a  buon fine. Se c’è una notazione da fare al lavoro è che a volte, andando avanti con le puntate, è troppo ridondante. Inoltre, si potevano approfondire altri aspetti della vita del protagonista come, ad esempio, il suo rapporto con l’attuale moglie Rosa Caracciolo e, in generale, le sue relazioni fuori i set.

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Se la serie è riuscita lo si deve anche alla bravura dell’intero cast, a partire dal protagonista Alessandro Borghi che mostra di essere, ormai, un attore maturo oltre ad avere una grande capacità nell’interpretare ruoli diversi. Lo dimostra con disinvoltura vestendo i panni di Rocco Siffredi, mostrando così di essere tra i migliori attori che abbiamo nel panorama cinematografico italiano.

Rocco Siffredi adolescente è interpretato da un eccezionale Saul Nanni. E’ stato così bravo che l’ha elogiato anche lo stesso Rocco. Elogi sono andati anche ad Alessandro Borghi. In un’intervista a Vanityfair, Rocco Siffredi parla così sui due attori: «È stato un periodo meraviglioso e negli occhi di Saul Nanni ho ritrovato quella passione, è stato bravissimo. Alessandro Borghi invece si è beccato il periodo più tormentato, e lo ha detto anche lui, no? È stato difficilissimo. Perché stare dentro di me, che ho un po’ di personalità che fanno a botte tra di loro, non era facile. Alessandro è stato divino».

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Sappiamo quanto sia controversa e atipica la figura di Rocco Siffredi. C’è chi lo accetta e chi lo ritiene uno personaggio da baraccone. Questa serie serve anche a questo, ad offrire un quadro più definito della sua vita artistica e a conoscere prima di giudicarle. Supersex ci invita, quindi, a conoscere le persone, a  superare  ciò che può spaventarci. Oltre i limiti convenzionali si potrebbe scoprire un mondo che può piacere.

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