J.K. Rowling ancora accusata di transfobia: l'autrice di Harry Potter nella bufera per un tweet
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J.K. Rowling ancora accusata di transfobia: l'autrice di Harry Potter nella bufera per un tweet

Rowling ha in effetti già in passato espresso delle opinioni che si identificano nell’area ‘Terf’, un acronimo che sta per ‘Trans-exclusionary Radical Feminist”, ossia “Femministe Radicali Trans-escludenti”.

J.K. Rowling ancora accusata di transfobia: l'autrice di Harry Potter nella bufera per un tweet
J.K. Rowling
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13 Dicembre 2021 - 15.51


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La frattura tra J.K. Rowling, celebre autrice della saga di Harry Potter, e i suoi fan non sembra destinata a rimarginarsi in fretta, specie dopo il suo ultimo tweet che ha confermato, secondo i suoi critici, le posizioni transfobiche dell’autrice. 

Rowling ha in effetti già in passato espresso delle opinioni che si identificano nell’area ‘Terf’, un acronimo che sta per ‘Trans-exclusionary Radical Feminist”, ossia “Femministe Radicali Trans-escludenti”. Le cosiddette ‘Terf’ (che non gradiscono affatto essere chiamate in questo modo) non accettano di riconoscere come donne le donne trans, ossia quelle persone che sono nate con genitali maschili ma che identificano il loro sesso in quello femminile e hanno o meno iniziato un percorso di rassegnazione di genere. 

A causa di queste sue posizioni definite intolleranti verso le persone trans, Rowling è stata esclusa dalla reunion del cast di Harry Potter che andrà in onda il 1 gennaio su HBO Max. Ma la scrittrice non sembra avere intenzione di arretrare di un millimetro sulle sue posizioni. Ha infatti commentato la decisione della polizia inglese di classificare gli stupratori in base all’identità di genere dichiarata da questi ultimi, anche qualora non dovessero ancora aver completato un percorso di transizione, con un tweet che rimanda a ’1984’ di George Orwell: “La Guerra è Pace. La Libertà è Schiavitù. L’Ignoranza è Forza. L’Individuo Penemunito che ti ha Violentata è una Donna”. 

Rowling di fatto vuole dire che è impossibile che uno stupratore sia una donna, proprio perché ha un pene. È chiaro che quella della polizia inglese è una decisione che riguarda dei casi limite, ma parte proprio dall’assunto che non l’avere o meno un pene a fare di una persona un uomo: esistono persone trans donne che non hanno intrapreso un percorso di rassegnazione di genere e quindi, pur avendo genitali maschili, sono donne. La transessualità non è un’invenzione dei radical chic di sinistra, come Rowling e gli altri come lei sembrano pensare, ma una realtà ormai scientificamente conclamata. 

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