Gli studenti del conservatorio romano: "Torni la democrazia al Santa Cecilia"
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Gli studenti del conservatorio romano: "Torni la democrazia al Santa Cecilia"

La lettera inviata a Michele Anzaldi dagli studenti del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, per ringraziarlo dell'attenzione sulla gestione poco chiara dell'Istituto

Conservatorio Santa Cecilia
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5 Agosto 2020 - 16.15


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Questa è una lettera che gli studenti del Conservatorio Santa Cecilia di Roma hanno spedito all’onorevole Michele Anzaldi, in seguito all’interpellanza urgente presentata per fare chiarezza su punti poco chiari dell’amministrazione.

La vorremmo esprimere con la presente il nostro più vivo ringraziamento per l’interpellanza urgente da Lei protocollata in data 30/07/2020. Da studenti che da anni vivono il clima dittatoriale ed intimidatorio del Conservatorio di Roma e che, nonostante ciò, conducono battaglie per cambiare lo status quo, non possiamo che esprimere soddisfazione e gaudio davanti ad una risposta delle istituzioni.
La situazione che da tempo viviamo è cognita: dalle mancate elezioni della rappresentanza degli studenti, ad essere rappresentati nel più importante organo da una non iscritta che, tra l’altro, riceve gli emolumenti destinati al consigliere d’amministrazione, le mancate risposte alle lettere protocollate, la totale disarmonia tra amministrazione e didattica, il denigrare e distruggere chi si oppone (la diminuzione del 50% dei fondi destinati all’orchestra del conservatorio è solo un esempio), il ricorso continuo allo strumento dei provvedimenti disciplinari, la discriminazione razziale (basti pensare all’aumento delle tasse per gli studenti stranieri e l’interdizione dalle lezioni agli studenti orientali). Noi riteniamo che il Conservatorio debba essere il luogo dove si formino professionisti seri in un campo così importante come quello della musica. Purtroppo il clima intimidatorio e il preferire il favoritismo al talento impediscono tutto ciò. C’è bisogno di essere tempestivi nel risolvere questo problema: commissariare subito l’istituto, verificare dove sono stati fatti errori e ripristinare la democrazia interna per ripartire e far tornare la nostra amatissima istituzione ai fasti e alla grandezza che gli spetta.

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