La creatività al potere, come l'arte vinse la guerra
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La creatività al potere, come l'arte vinse la guerra

Al Guggeheim di Bilbao, dal 16 marzo, oltre cinquecento opere di un centinaio di artisti che rifiutarono l'orrore nazista con le loro opere. Ingresso gratis per i disoccupati

Pablo Picasso L'Aubade, 1942, Centre Pompidou
Pablo Picasso L'Aubade, 1942, Centre Pompidou
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3 Marzo 2013 - 09.33


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Nonostante il nazismo. Nonostante la più feroce e insensata delle dittature che la storia abbia conosciuto. Gli artisti riuscirono a ribellarsi radicalmente alla violenza creando nuove immagini. Mettendo in moto contro la logica disumana di Hitler quanto c’è di più umano, la fantasia e la creatività. Al Museo Guggeheim di Bilbao, dal 16 marzo all’8 settembre, con il titolo L’Art en guerre. France, 1937-1948: from Picasso to Dubuffet, oltre cinquecento opere di un centinaio di artisti, tra cui Pablo Picasso, Georges Braque, Vassily Kandinsky, Marcel Duchamp, Alberto Giacometti e Joseph Steib, raccontano una resistenza declinata attraverso la creatività. Le opere che punteggiano il percorso espositivo realizzato in collaborazione con il Musée d’Art moderne de la Ville de Paris, testimoniano come alcune delle più belle menti del secolo scorso abbiano reagito alle avversità, facendo “guerra alla guerra”.
A partire da questa mostra il Museo Guggenheim si unisce alla iniziativa lanciata dal Museo delle Belle Arti di Bilbao, all’inizio di febbraio, per facilitare l’accesso alle arti per le persone senza lavoro. I disoccupati potranno visitare la mostra senza dover pagare il biglietto. Il provvedimento approvato dal Guggenheim fa parte del programma di solidarietà “Erdu” il cui obiettivo è fare in modo che chi si trova in difficoltà economiche e si veda costretto a tagliare i “consumi”, possa avere ugualmente accesso ad eventi culturali. Il Museo Guggenheim di Bilbao, in una nota si dice «sensibile verso le difficoltà incontrate da molti dei suoi concittadini e di voler fare un gesto di solidarietà» dopo aver avuto «il sostegno straordinario di gran parte della società spagnola per più di quindici anni». Per poter accedere gratuitamente basta presentare all’ingresso un documento ufficiale che attesti la condizione di disoccupazione.

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