L’assistente presidenziale russo Yuri Ushakov ha dichiarato che, alla vigilia del Giorno della Vittoria, i servizi speciali russi avrebbero intercettato e impedito “attacchi terroristici” nell’area del Cremlino e della Piazza Rossa. Lo ha riferito in una conversazione con l’agenzia Interfax.
Secondo quanto riportato da Ushakov, il presidente russo Vladimir Putin ha discusso della questione con l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In quella conversazione, Putin avrebbe informato Trump che, alla vigilia della parata del 9 maggio, l’Ucraina avrebbe lanciato centinaia di droni contro la Russia, compresi missili Storm Shadow, la maggior parte dei quali sarebbe stata intercettata.
“Nella notte tra il 6 e il 7 maggio – ha detto Ushakov – l’Ucraina ha sparato 524 droni sul territorio russo, oltre a missili americani Storm Shadow (i missili Storm Shadow sono prodotti e forniti all’Ucraina dal Regno Unito e dalla Francia, non dagli Stati Uniti), e la maggior parte era diretta a Mosca. Quasi tutti sono stati abbattuti.”
Allo stesso tempo – ha sostenuto il collaboratore del Cremlino – i servizi russi avrebbero intercettato minacce di attacchi terroristici nel centro della capitale, “nell’area del Cremlino e della Piazza Rossa”.
Ushakov ha poi aggiunto che “questo argomento è stato discusso in modo sufficientemente dettagliato durante la conversazione di ieri tra i due presidenti”. Ha sottolineato che i due leader “hanno parlato molto, e calorosamente”.
Il 6 e 7 maggio, gli aeroporti di Mosca e di altre regioni della Russia sono stati effettivamente chiusi per il rischio di attacchi con droni ucraini. Tutti e quattro gli aeroporti principali della capitale – Domodedovo, Sheremetyevo, Vnukovo e Zhukovsky – sono stati temporaneamente bloccati.
Solo nel pomeriggio dell’8 maggio, l’Agenzia federale per il trasporto aereo ha comunicato che la situazione negli aeroporti della regione di Mosca si era stabilizzata.
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, in quelle stesse ore, aveva commentato l’accaduto affermando: “È assolutamente giusto che il cielo russo – il cielo dell’aggressore – sia inquieto”.