Segnatevi questa data: sabato 2 marzo.
Quel sabato, a Mosca, si potrebbe tenere la prima prova di piazza contro Putin, in memoria di Alexei Navalny. Il condizionale è d’obbligo considerato che Putin farà di tutto, prima per negare la piazza, poi per incoraggiare il deserto, quindi reprimere. La previsione? In cinquantamila.
L’iniziativa è di “Iniziativa civica” che ha notificato all’ufficio del sindaco di Mosca l’intenzione di tenere una manifestazione il 2 marzo in memoria di Boris Nemtsov e Alexei Navalny. Una copia dell’appello è stata pubblicata dal capo del partito, Andrei Nechaev. Gli organizzatori hanno in programma di tenere una marcia da Strastnoy Boulevard a Sakharov Avenue. Come detto, il numero dichiarato di partecipanti è fino a 50 mila persone. Il raduno è previsto per le 13.
Dovrebbe tenersi, dicevamo, perché è da ricordare che dal 2020 le autorità di Mosca si sono sempre rifiutate di autorizzare manifestazioni dell’opposizione. In ogni repressione c’è l’aspetto ridicolo. I divieti sono stati sempre motivati dalla difficile situazione epidemiologica dovuta al covid. Poi, ovviamente, in momenti come questi, in una situazione come quella che si è determinata con l’uccisione in carcere di Navalny, le competenze sfuggono al sindaco di Mosca per passare direttamente al capo del Cremlino.
Intanto, c’è un appuntamento: sabato 2 marzo. Nel frattempo, tanti i russi che continuano ad onorare Navalny, nonostante le intimidazioni e gli arresti. Soprattutto donne e giovani. In queste ore, viene fuori l’anima russa.+ChatGPT