Nell'Ungheria di Orban Ilaria Salis trascinata in catene in tribunale
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Nell'Ungheria di Orban Ilaria Salis trascinata in catene in tribunale

L'imputata è comparsa in aula in catene, con le manette ai polsi e con i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti, accennando un sorriso rivolto al pubblico. Una donna delle forze di sicurezza la trascinava per una catena.

Nell'Ungheria di Orban Ilaria Salis trascinata in catene in tribunale
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29 Gennaio 2024 - 17.28


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L’imputata è comparsa in aula in catene, con le manette ai polsi e con i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti, accennando un sorriso rivolto al pubblico. Una donna delle forze di sicurezza la trascinava per una catena.

Salis è stata condotta nell’aula del Tribunale di Budapest legata per le mani e i piedi, tenuta per una catena e sorvegliata su una panca per tutta la durata dell’udienza da due agenti di un corpo speciale della polizia penitenziaria, che indossavano un giubbotto antiproiettile e il passamontagna per non essere riconoscibili.

Il caso di Ilaria Salis: perché è finita in carcere e cosa rischia

 La 39enne milanese è stata incarcerata in Ungheria nel febbraio 2023 e ora rischia 16 anni di reclusione con l’accusa di lesioni aggravate ai danni di due neonazisti. Salis, imputata assieme ad altri due cittadini tedeschi, si è dichiarata non colpevole e ha contestato l’impossibilità di vedere le immagini delle telecamere di sorveglianza su cui si basa l’accusa e la mancata traduzione degli atti, in inglese e in italiano, che le hanno impedito di conoscere appieno i reati di cui è chiamata a rispondere. Il processo è stato rinviato al 24 maggio.

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La difesa: “Scioccante, Salis trascinata in catene come un cane”

 “È stato scioccante, un’immagine pazzesca”, ha commentato l’avvocato difensore Eugenio Losco. “Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni, ma vederla ci ha fatto davvero impressione. Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che arrivava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza. È una grave violazione della normativa europea, l’Italia deve porre fine a questa situazione ora”.

Il processo a Ilaria Salis

 In Tribunale è stato chiesto l’esame delle persone offese, un consulente antropometrico e un medico legale sulla natura “potenzialmente letale” delle lesioni provocate che hanno portato a una prognosi di 5 e 8 giorni. La difesa ha contestato inoltre la stessa natura del reato, che non è di tentato omicidio e in Italia avrebbe pene così lievi da non permettere misure di custodia in attesa di sentenza.

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Contestata anche l’aggravante di aver agito “nell’ambito di un’associazione a delinquere” tedesca, la Hammerband di Lipsia (letteralmente “banda del martello”) che avrebbe scelto Budapest per attaccare e assaltare militanti fascisti e neonazisti radunati l’11 febbraio in occasione del Giorno dell’onore. Il giudice ungherese ha confermato per il momento la custodia cautelare in carcere di Ilaria Salis, ma non è escluso che i legali presentino a breve una richiesta di domiciliari in attesa della sentenza.

Il padre: “Eccessiva la richiesta a 11 anni di carcere, preoccupato per lei”

 Il padre di Ilaria Salis, Roberto, in un’intervista a un’emittente ungherese si è detto “preoccupato” per la figlia, aggiungendo che reputa “eccessiva” la richiesta di 11 anni avanzata dalla Procura. “In Italia casi del genere vengono giudicati con più clemenza”. Il padre della 39enne ha anche dichiarato che lui e la famiglia sostengono la lotta antifascista della figlia.

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