Una apertura rispetto all’intransigenza di Netanyahu. Il governo israeliano potrebbe attenuare la sua resistenza all’opzione che l’Autorità nazionale palestinese (Anp) controlli Gaza dopo la guerra. Lo scrive in un articolo il Consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi.
Pubblicato dal sito di notizie Elaph di proprietà saudita, l’articolo afferma anche che Israele è impegnato a ricostruire Gaza, insieme ai palestinesi, alla comunità internazionale e alle imprese private.
“Oltre a garantire la sicurezza dei nostri cittadini, su cui non scenderemo a compromessi, Israele non ha alcun interesse a controllare gli affari civili a Gaza, e sarà necessario un organo di governo palestinese moderato che goda di ampio sostegno e legittimità”, scrive Hanegbi. “Non sta a noi decidere chi sarà”, afferma ancora, citato dal Times of Israel.
Hanegbi nota poi la spinta della comunità internazionale affinché l’Anp si occupi degli affari di Gaza, ma afferma che ciò sarebbe impossibile senza riforme, in particolare mettendo fine all’incitamento alla violenza contro Israele.
“Nella sua forma attuale, l’Anp trova difficile farlo e richiederà molto lavoro e l’assistenza della comunità internazionale e dei vicini regionali. Siamo pronti per questo sforzo”, aggiunge Hanegbi.
L’articolo segna un netto cambiamento rispetto al rifiuto dichiarato del primo ministro Benjamin Netanyahu di considerare il governo dell’Anp un’opzione per la Gaza del dopoguerra, sostenendo che l’Autorità nazionale palestinese e Hamas sono in gran parte la stessa cosa.
