Il ministro della Difesa brasiliano José Múcio ha definito oggi «manovre politiche» le minacce di invasione pronunciate dal presidente venezuelano Nicolás Maduro nei confronti della Guyana e non si è mostrato preoccupato per la possibilità di uno scontro tra le due Nazioni vicine per la sovranità sull’Esequibo.
Dopo il risultato positivo del referendum del 3 dicembre in cui i venezuelani hanno convalidato le aspirazioni del governo nella controversia con la Guyana, Maduro ha minacciato di invasione il Paese vicino per impossessarsi di un’area di 160.000 kmq, ricca di petrolio e gas naturale.
Il problema è che, ha spiegato Múcio, date le condizioni geografiche, l’esercito venezuelano dovrebbe attraversare il territorio brasiliano, e precisamente lo Stato di Roraima, per raggiungere il suo obiettivo. «Ma questo – ha assicurato – è escluso perché noi non lo permetteremmo mai».
In definitiva Múcio, coerente con la posizione manifestata dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva, ha ammesso che «la difesa della frontiera è stata rafforzata, anche se alla fine si troverà una soluzione attraverso il dialogo».
Da parte sua il comandante della Marina brasiliana, ammiraglio di squadra, Marcos Sampaio Olsen, ha sostenuto che se la controversia non si dovesse risolvere con un negoziato, «esiste il rischio di interferenze da parte di potenze extraregionali».
Infine, secondo lui un eventuale conflitto tra Venezuela e Guyana genererebbe «come minimo» una nuova ondata di rifugiati verso il Brasile.