Israele accusa Spagna e Belgio di sostenere il terrorismo: l'ira di Madrid
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Israele accusa Spagna e Belgio di sostenere il terrorismo: l'ira di Madrid

Il ministero degli Affari Esteri ha convocato l'ambasciatore di Israele in Spagna a seguito delle accuse mosse oggi dalla diplomazia del Paese al Presidente del Governo, Pedro Sanchez. 

Israele accusa Spagna e Belgio di sostenere il terrorismo: l'ira di Madrid
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24 Novembre 2023 - 23.05


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Il ministero degli Affari Esteri ha convocato l’ambasciatore di Israele in Spagna a seguito delle accuse mosse oggi dalla diplomazia del Paese al Presidente del Governo, Pedro Sanchez. 

La convocazione dell’ambasciatore israeliano in Spagna, Rodrica Radian-Gordon, arriva in risposta al gesto del ministero degli Esteri israeliano che, nel primo pomeriggio, ha convocato gli ambasciatori di Spagna e Belgio a causa delle dichiarazioni del presidente del governo, Pedro Sanchez, e del primo ministro belga, Alexander De Croo, in Egitto, considerate come «sostegno al terrorismo». 

Il ministro degli Esteri, Jose Manuel Albares, ha risposto che queste accuse sono «totalmente false e inaccettabili» e ha annunciato che la Spagna darà una risposta «tempestiva», che per ora si è concretizzata nella convocazione dell’ambasciatore. Per Albares, le accuse del governo israeliano «sono particolarmente gravi» perché rivolte al presidente di turno dell’UE e al primo ministro del Paese che deterrà la presidenza di turno dell’UE dal 1 gennaio. Il ministro ha ricordato che dal 7 ottobre stesso, giorno dell’attacco iniziale, il presidente del governo Pedro Sanchez «non ha esitato a condannare l’attacco terroristico di Hamas e a dire chiaramente che non rappresenta il popolo palestinese ed è solo un’organizzazione terroristica».

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 Inoltre, il governo ha sempre chiesto il «rilascio incondizionato e immediato di tutti gli ostaggi» e ha sostenuto il diritto dello Stato israeliano di difendersi da questo attacco terroristico, come ha chiarito Sanchez durante il suo viaggio in Israele. 

Per il ministro, «questo non è incompatibile» con il messaggio che il presidente ha trasmesso durante il suo viaggio in Israele, Palestina ed Egitto, secondo cui «questo diritto a difendersi deve avvenire nel rispetto scrupoloso del diritto internazionale umanitario». 

Nell’ultima tappa del suo tour in Israele e Palestina, al valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l’Egitto, Sanchez ha espresso il suo fermo sostegno alla proposta della Spagna di riconoscere la sovranità di uno Stato palestinese e ha avvertito che se l’Unione Europea non raggiungerà un accordo, la Spagna «prenderà le proprie decisioni»

. Nell’ultimo atto della sua visita in Medio Oriente insieme al primo ministro belga, Alexander de Croo, ha ribadito la sua proposta di riconoscimento di due Stati, Israele e Palestina. «È giunto il momento che la comunità internazionale e l’Unione Europea riconoscano una volta per tutte lo Stato di Palestina. È qualcosa che vale la pena, che è abbastanza importante e che noi nell’UE dobbiamo fare insieme. Ma se non sarà così, la Spagna prenderà le sue decisioni», ha aggiunto. 

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