Nazionalismo e imperialismo zarista. E tanta retorica patriottarda. Le bandiere e i simboli storici della Russia riflettono la continuità del suo sviluppo nazionale e devono essere rispettati da tutti i cittadini, gruppi pubblici e funzionari statali, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in un discorso video in occasione della Giornata nazionale della bandiera, celebrata martedì.
“Tutte le bandiere e i simboli storici della Russia meritano rispetto da parte dei suoi cittadini, attivisti pubblici e rappresentanti delle autorità perché riflettono la continuità dello sviluppo della nostra nazione e del nostro stato”, ha affermato il presidente russo.
“Le nostre bandiere statali, come il nostro Paese, hanno una storia millenaria”, ha continuato Putin.
Nelle sue parole, gli antichi eserciti russi issavano sui loro reggimenti bandiere con l’immagine di Cristo non fatto a mano. Nel 19° secolo, la bandiera nera, gialla e bianca dell’Impero russo sventolava sugli edifici ufficiali del paese. Nel XX secolo il paese ha vissuto con la bandiera rossa per oltre 70 anni.
“È sotto questa bandiera che è stata vinta la Grande Guerra Patriottica”, ha detto Putin.
Ma il popolo russo ha sicuramente un sentimento speciale per la bandiera bianca, blu e rossa, ha continuato il presidente russo. “È la nostra bandiera nazionale ufficiale, istituita come tale da Pietro il Grande”, ha detto.
Il 22 agosto 1991, il Soviet Supremo della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa approvò una risoluzione che istituiva la storica bandiera della Russia (un tricolore bianco, azzurro e scarlatto) come bandiera nazionale della Federazione Russa. Nel 1993 il colore azzurro fu sostituito con il blu e il colore scarlatto con il rosso.
La Giornata nazionale della bandiera è stata istituita con un decreto dell’allora presidente russo Boris Eltsin nel 1994.
