Uno stretto collaboratore di Boris Johnson minaccia di lasciare i conservatori e passare con i laburisti
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Uno stretto collaboratore di Boris Johnson minaccia di lasciare i conservatori e passare con i laburisti

Dopo una serie di polemiche, Lord Zac Goldsmith ha presentato le sue dimissioni dal ruolo di viceministro degli Esteri, con delega sui dossier ambientali internazionali.

Uno stretto collaboratore di Boris Johnson minaccia di lasciare i conservatori e passare con i laburisti
Lord Zac Goldsmith
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10 Agosto 2023 - 10.48


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Dopo una serie di polemiche, Lord Zac Goldsmith ha presentato le sue dimissioni dal ruolo di viceministro degli Esteri, con delega sui dossier ambientali internazionali. Goldsmith, noto per essere un fedelissimo del primo ministro Boris Johnson, ha addirittura minacciato di abbandonare il Partito Conservatore e passare all’opposizione laburista.

Questo gesto è stato interpretato come un atto di accusa estremo nei confronti del dietrofront compiuto dal primo ministro conservatore Rishi Sunak riguardo agli impegni sul cambiamento climatico, impegni precedentemente sottoscritti da Johnson quando era alla guida del governo.

Secondo quanto riportato dalla Bbc, Goldsmith ha dichiarato che il suo partito maggioritario non ha fornito una “risposta chiara” di fronte alla “sfida più grande che abbiamo mai affrontato”, cioè il cambiamento climatico. Goldsmith ha espresso la speranza che i Conservatori modificassero la loro linea, soprattutto alla luce del controverso via libera concesso da Sunak per le nuove licenze di esplorazione e sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio nel Mare del Nord. Queste decisioni hanno sollevato molte critiche.

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Goldsmith ha seriamente considerato il passaggio all’opposizione laburista, nonostante la sua lunga carriera all’interno del Partito Conservatore. Tuttavia, questa scelta comporta una condizione essenziale: i laburisti guidati da Keir Starmer devono dimostrare un impegno autentico e robusto nei confronti dell’ambiente, simile a quello che Johnson aveva dimostrato quando era il leader del paese.

Le accuse di Goldsmith sono state respinte in modo deciso da Sunak. Il premier ha sostenuto che le dimissioni di Goldsmith erano in realtà una conseguenza del richiamo formale che egli e altri sostenitori di Johnson avevano ricevuto. Questo richiamo era correlato ai commenti critici nei confronti della commissione bipartisan di Westminster (Privileges Committee), che aveva condannato l’ex leader conservatore per aver mentito alla Camera dei Comuni riguardo al cosiddetto “Partygate”. Il conflitto tra Lord Goldsmith e Sunak non si limita a mettere in luce diverse visioni sulla politica climatica, ma riflette anche la faida interna che è emersa nel Partito Conservatore dopo l’uscita di scena di Johnson.Regenerate

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