Bielorussia, Borrell: "Tre anni fa le elezioni fraudolente, a oggi ci sono 1500 prigionieri politici"
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Bielorussia, Borrell: "Tre anni fa le elezioni fraudolente, a oggi ci sono 1500 prigionieri politici"

Borrell: «Centinaia di migliaia di bielorussi sono scesi in piazza per difendere pacificamente il loro diritto di scegliere il proprio futuro ma il regime di Lukashenko ha represso con estrema brutalità tali manifestazioni».

Bielorussia, Borrell: "Tre anni fa le elezioni fraudolente, a oggi ci sono 1500 prigionieri politici"
Josep Borrel
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8 Agosto 2023 - 14.39


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Tre anni fa le elezioni politiche in Bielorussia hanno confermato Lukashenko alla guida del Paese, nell’anniversario di quello che la Ue ha più volte definito “farsa”,  l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha parlato della questione.

«Il 9 agosto ricorre il terzo anniversario delle elezioni presidenziali fraudolente in Bielorussia» e «oggi la situazione è più grave che mai per chi osa esprimere critiche nei confronti del sistema. Siamo profondamente preoccupati per la situazione dei diritti umani in Bielorussia. Attualmente quasi 1.500 prigionieri politici sono in carcere in condizioni spaventose, esposti a maltrattamenti e torture e senza accesso ai servizi sanitari essenziali». 

Dopo le elezioni ritenute una farsa da Bruxelles, ha ricordato Borrell, «centinaia di migliaia di bielorussi sono scesi in piazza per difendere pacificamente il loro diritto di scegliere il proprio futuro» ma «il regime di Lukashenko ha represso con estrema brutalità tali manifestazioni». Attualmente i prigionieri politici «sono trattenuti per mesi senza poter contattare i loro avvocati e parenti, che non conoscono il luogo in cui si trovano né le loro condizioni di salute.

Nella sua ultima relazione, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che alcune delle diffuse, sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani in Bielorussia possono costituire crimini contro l’umanità», ha ricordato Borrell. «L’Ue continua a mettere la situazione in cima all’agenda globale nei consessi internazionali e a promuovere gli sforzi volti a far sì che gli autori di violazioni dei diritti umani rendano conto delle proprie azioni», ha aggiunto l’Alto rappresentante Ue. 

«Il regime di Lukashenko, responsabile di azioni quali l’atterraggio forzato di un aereo civile nel maggio 2021 e la strumentalizzazione, ancora in corso, della migrazione irregolare alle frontiere orientali dell’Ue, è diventato una minaccia anche per la sicurezza regionale e internazionale», ha sottolineato Borrell. «Dal 24 febbraio 2022 il regime è complice della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e mette a repentaglio la sovranità e l’indipendenza della Bielorussia per sostenere i crimini della Russia in Ucraina. Tale complicità ha consentito la deportazione illegale di minori ucraini da parte della Russia verso il territorio bielorusso», ha evidenziato il capo della diplomazia Ue.

«Il 26 maggio 2023 Russia e Bielorussia hanno compiuto un’ulteriore escalation firmando un accordo per consentire lo spiegamento di testate nucleari russe sul territorio bielorusso. L’Ue è preoccupata per il recente dispiegamento in Bielorussia dei mercenari del gruppo Wagner, per gli effetti destabilizzanti nella regione e per il rischio che rappresentano per la sovranità della Bielorussia», si legge ancora nella dichiarazione. «Invitiamo le autorità bielorusse a instaurare un dialogo autentico e inclusivo con tutti gli elementi della società che conduca a elezioni libere e regolari», è l’invito di Bruxelles.

«L’Ue è determinata ad aiutare la Bielorussia, una volta che avrà avviato una transizione democratica, a stabilizzare la sua economia e a riformare le sue istituzioni» anche «attraverso un piano globale di sostegno economico per una Bielorussia democratica che può arrivare a 3 miliardi di euro», ha precisato Borrell. «L’Ue resterà al fianco dei bielorussi per tutto il tempo necessario nel loro cammino verso un Paese indipendente, democratico e prospero nel contesto di un’Europa pacifica»

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