Vox nelle mani degli ultras di destra: ora l'alleanza con i Popolari è in salita
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Vox nelle mani degli ultras di destra: ora l'alleanza con i Popolari è in salita

All'interno di Vox sta prendendo sempre più potere l'ala dura e questo potrebbe rovinare i piani per la premiership del popolare Feijò

Vox nelle mani degli ultras di destra: ora l'alleanza con i Popolari è in salita
Giorgia Meloni con i leader di Vox Abascal e Jorge Buxadé
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14 Luglio 2023 - 16.45


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Sempre più a destra.  All’interno di Vox sta prendendo sempre più potere l’ala dura, quella guidata da Jorge Buxadé e Kiko Méndez Monasterio, i due collaboratori di Abascal che hanno gestito i colloqui con il Pp per i patti nelle comunità autonome. Si tratta di due dirigenti cresciuti nelle organizzazioni giovanili dell’estrema destra, con forti legami con ambienti dell’integralismo cattolico.

Secondo fonti del Pp, citate da El Pais, i due avrebbero ormai preso il posto di Iván Espinosa de los Monteros, un esponente ultraliberale sul fronte economico ma non particolarmente conservatore sul fronte dei diritti civili. Insomma, secondo il Pp un interlocutore più malleabile. A quel punto, riferiscono le stesse fonti, a dieci giorni dal voto, con i sondaggi che danno una maggioranza formata ad Ppe e Vox, l’anima intransigente del partito di Abascal piotrebbe essere l’ultimo vero ostacolo alla premiership di Feijòo.

Vox in mano agli ultras, in effetti, potrebbe pensare che mantenere Sánchez al governo alla fine possa avvantaggiare il partito: la storia recente della politica spagnola ha dimostrato che i piccoli partiti, gli `junior partner´ nelle coalizioni di governo finiscono per avere un ruolo residuale e poi scomparire. È successo sia a Ciudadanos, nelle coalizioni regionali e locali con il PP, sia a Unidas Podemos, socio di minoranza del governo Sánchez.

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Infine, il Pp è preoccupato anche dai possibili ministri che Vox cercherebbe di imporre nel caso in cui si dovesse formare un governo di coalizione: Feijóo nei giorni scorsi su questo punto è stato fermo: «Se andassi al governo nominerei ministri solo persone che abbiano la massima preparazione e zero settarismo. Nessuno di loro sarà contrario al sostegno dell’Ue, della Nato, o non a favore dell’Ucraina». 

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