Un po’ è vero e un po’ è propaganda. La risposta di Vladimir Putin alla ribellione del gruppo paramilitare Wagner è stata “debole”, e il presidente russo “sta perdendo il controllo sulla sua gente”. Lo ha sostenuto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un’intervista concessa all’emittente televisiva “CNN”.
“Abbiamo visto la reazione di Putin. È stata debole”, ha dichiarato Zelensky in un’intervista registrata domenica. “Anzitutto, abbiamo visto che non ha il pieno controllo. Il fatto che Wagner si sia mossa in profondità in Russia e abbia preso il controllo di alcune regioni mostra quanto sia facile. Putin non controlla la situazione nelle regioni”, ha affermato il presidente ucraino, secondo cui “Tutto quel potere verticale di cui disponeva si sta sgretolando”.
Secondo Zelensky, “rapporti dell’intelligence ucraina” mostrano che durante la rivolta il Cremlino stava prendendo il polso del sostegno dei russi al capo del gruppo Wagner, Evgenji Prigozhin, e avrebbe riscontrato che circa “metà dei russi sosteneva” la rivolta.
Nel corso dell’intervista, Zelensky è tornato a criticare le fughe di informazioni nei media statunitensi in merito al conflitto in Ucraina e alle relazioni tra Kiev e i suoi partner occidentali: si è detto “sorpreso” che il suo recente incontro a Kiev col direttore della Central Intelligence Agency (CIA) sia trapelato sui media, e ha aggiunto a questo proposito che “con la CIA non abbiamo alcun segreto, perché abbiamo una buona relazione. I nostri servizi di intelligence si parlano l’un l’altro”.
Il presidente ucraino ha dichiarato nel fine settimana che la ribellione di Prigozhin “ha avuto un grande impatto sulla forza dei russi sul campo di battaglia”, agevolando la controffensiva ucraina. Nell’intervista alla “CNN”, infine, Zelensky è tornato a escludere categoricamente qualsiasi concessione territoriale alla Russia, inclusa la Crimea: “Non possiamo immaginare un’Ucraina senza la Crimea. Finché la Crimea resta sotto occupazione russa, la guerra non può dirsi finita”.