Omofobia: in Uganda pena di morte e ergastolo per gli omosessuali
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Omofobia: in Uganda pena di morte e ergastolo per gli omosessuali

La nuova legge, firmata dal presidente Yoweri Museveni, prevede non solo pene detentive, ma in alcuni casi anche l'ergastolo e persino la pena di morte

Omofobia: in Uganda pena di morte e ergastolo per gli omosessuali
Il presidente dell'Uganda Yoweri Museveni
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30 Maggio 2023 - 11.31


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L’Uganda ha adottato una delle leggi più severe al mondo contro le persone Lgbtqia+, prendendo una posizione estremamente dura sull’omosessualità. La nuova legge, firmata dal presidente Yoweri Museveni, prevede non solo pene detentive, ma in alcuni casi anche l’ergastolo e persino la pena di morte. Il presidente statunitense Joe Biden ha definito questa mossa come “una tragica violazione dei diritti umani universali” e ha chiesto la revoca della legge, minacciando implicitamente sanzioni.

La comunità internazionale ha sollevato la propria voce contro questa decisione, con l’Unione Europea che ha deplorato la scelta di Museveni. L’UE ha sottolineato che la legge introduce pene severe, compresa la pena di morte, che vanno contro il diritto internazionale dei diritti umani e gli obblighi dell’Uganda in base alla Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli. Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’UE per la Politica Estera, ha condannato fermamente questa mossa.

Il testo della norma, approvato quasi all’unanimità dal Parlamento in marzo, include una disposizione che prevede la pena di morte per casi di “omosessualità aggravata”. Sebbene la pena capitale non sia stata applicata nel Paese da anni, fa riferimento ai rapporti sessuali gay, in particolare con minori di 18 anni, persone disabili o quando uno dei partner è sieropositivo o soggetto a minacce. Il reato di “tentata omosessualità aggravata” viene punito con una pena detentiva fino a 14 anni. Secondo la nuova legge, chiunque, sia singolarmente che come organizzazione, promuova consapevolmente l’omosessualità può essere condannato fino a 20 anni di reclusione.

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Questa legge era già stata descritta a marzo come “discriminatoria e probabilmente la peggiore del suo genere al mondo” dal capo dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, che ha ribadito oggi la sua condanna. Amnesty International ha definito la legge come “un giorno terribilmente oscuro per i diritti delle persone LGBTQIA+ e per l’Uganda”, affermando che essa rappresenta un grave attacco ai diritti umani, alla Costituzione dell’Uganda e agli accordi regionali e internazionali sui diritti umani. L’organizzazione ha anche sottolineato che questa legge legalizzerà la discriminazione, l’odio e i pregiudizi contro le persone LGBTQIA+ e i loro sostenitori in Uganda.

La legge sembra avere un ampio sostegno popolare in Uganda, o almeno non ha incontrato molta opposizione nel Paese, dove l’omofobia è diffusa come nel resto dell’Africa orientale. Il presidente Museveni governa con mano ferma dal 1986. La speaker del Parlamento di Kampala, Anita Annet Among, ha accolto la legge come un successo, affermando che il legislatore ha risposto alle grida del nostro popolo, alla sua preoccupazione. Abbiamo legiferato per proteggere la santità della» famiglia.

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