Il porto ucraino di Pivdennyi ha interrotto le operazioni perché la Russia non consente alle navi di entrarvi, escludendolo di fatto dall’accordo che consente esportazioni sicure di grano dal Mar Nero.
Lo ha detto martedì un funzionario ucraino.
Le Nazioni Unite, che insieme alla Turchia hanno mediato l’accordo e la sua estensione, lunedì avevano espresso preoccupazione per il fatto che Pivdennyi – vicino a Odessa sul Mar Nero – non avesse ricevuto alcuna nave dal 2 maggio in base all’accordo.
“Formalmente, il porto di Pivdennyi è tra quelli autorizzati, ma di fatto è fermo da un mese. Non ha una flotta in arrivo”, ha detto il viceministro ucraino per il rinnovamento Yuriy Vaskov.
“La Russia ha ora trovato un modo efficace per ridurre significativamente le esportazioni di grano escludendo dall’iniziativa il porto di Pivdennyi, che gestisce navi di grande stazza”, ha affermato.
Vaskov ha definito la mossa una “grave violazione” dell’accordo. Ha detto che il piano di ispezioni di martedì mostrava come la Russia avesse incluso solo tre delle 13 navi che erano state presentate. Tutte le navi dirette a Pivdenniy erano state escluse così come alcune destinate a Odessa e Chornomorsk.
La squadra russa ha ispezionato solo nove navi in tutto dal 19 maggio al 21 maggio, hanno detto funzionari ucraini. “L’iniziativa grano è stata formalmente sbloccata, ma non funziona come dovrebbe. La Russia continua a rallentarlo il più possibile”, ha affermato.
