Mosca è specialista nel rovesciare la realtà. E ora nega quello che è accaduto sotto gli occhi di tutti. “Tutte le speculazioni dei mass media sul presunto ‘spostamento forzato e deportazione di bambini ucraini’: la Russia ha dato rifugio ai bambini costretti a fuggire con le loro famiglie dai bombardamenti e dalle atrocità dell’esercito ucraino”.
Così l’ambasciata russa a Roma in un tweet che pubblica una foto di bambini e il collegamento a una pagina facebook della rappresentanza diplomatica, dove viene elaborato ulteriormente il pensiero di Mosca.
Nessun riferimento nel tweet o nella pagina Facebook alla Corte penale internazionale dell’Aia che ha emesso un mandato di arresto per il presidente Vladimir Putin per la deportazione dei bambini dall’Ucraina. La Corte non è riconosciuta da Mosca, che però ha aperto un’indagine penale contro il procuratore della Corte (Cpi) Karim Khan. Si fa invece – da parte russa -riferimento alla “Convenzione sui diritti del fanciullo, che riconosce che per lo sviluppo pieno e armonioso della sua personalità, un bambino ha bisogno di crescere in un ambiente familiare, in un’atmosfera di felicita, amore e comprensione”.
L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata il 24 febbraio 2022. In una risoluzione l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto la fine della guerra in Ucraina e l’immediato ritiro della Russia dal Paese, in linea con la Carta delle Nazioni Unite.